ELMO
In bronzo
H.33 cm; diam. 25,7 cm
Italia meridionale, IV - III secolo a.C.
Elmo del tipo a pileo, in lamina di bronzo martellata. La calotta è conica, con bordo ingrossato distinto da un cordone rilevato. Nel tratto superiore della calotta sono conservate due appendici in lamina ovale, fissate con chiodini ribattuti, forse destinate al fissaggio di ulteriori elementi (il lophos/criniera?). In corrispondenza del margine inferiore dell’elmo sono fori circolari per la connessione con un paranuca o per il fissaggio del rivestimento interno.
È definito a pileo perché riprende in metallo le forme di un noto copricapo in feltro di età ellenistica. Questo tipo di elmo, noto anche nel mondo greco, è particolarmente diffuso nel mondo iapigio, come documentano anche le rappresentazioni di questo elmo sulla ceramica apula a figure rosse.
Bibl.: E.M. De Juliis, Gli elmi, in R. Cassano (a cura di), Principi, imperatori vescovi. Duemila anni di storia a Canosa, Venezia, 1992, pp. 547-549.
Cfr.: un confronto particolarmente stringente con l’elmo dalla tomba 160 di Ruvo di Puglia, che presenta analoghi fori sul bordo ed elementi di aggancio sul tratto superiore della calotta: A. C. Montanaro, Ruvo di Puglia e il suo territorio. Le necropoli, Roma 2007, pp. 691-692, fig. 626.
Provenienza
Pandolfini Casa d'Aste, 18 dicembre 1998, lotto 128
Collezione privata
Reperto dichiarato d’interesse archeologico particolarmente importante con D.M. 16 novembre 1999