GRANDE ANFORA ATTICA
In ceramica a figure nere
H. 50,5 cm; diam. all'orlo 21 cm
Grecia, Atene, ultimo quarto del VI secolo a.C.
In argilla figulina rossiccia, vernice nera, tracce di suddipinture in bianco e paonazzo, dettagli resi a graffito, modellata a tornio veloce. Bocca ad echino rovescio, distinto, collo cilindrico a profilo concavo, spalla piuttosto sfuggente, corpo ovoide alquanto rastremato verso il fondo, piede ad echino, anse a bastoncello, impostate verticalmente sul collo e sulla spalla.
L'anfora risulta completamente verniciata in nero ad eccezione della parte superiore dell'orlo, della parte inferiore del corpo e di due ampie metope trapezoidali sulla spalla e nella parte superiore del coro; filetti in paonazzo attorno alle metope che presentano in alto una catena di fiori di loto contrapposti a palmette ed intrecci. Motivo a raggiera all'attacco del piede.
Sul lato A, scena di processione o corteo nuziale con quadriga verso destra. Sul carro si trovano un uomo barbato che tiene le redini ed indossa una corta tunica coperta da himation drappeggiato sopra e con una faretra a tracolla; al suo fianco una figura femminile interamente ricoperta dal velo. Se gue la coppia Dioniso barbato e appiedato con tralci di vite fra i capelli che indossa una lunga veste ricamata. Quattro figure femminili gradienti a destra, tutte abbigliate con lunghe tuniche ricamate, in parte coperte dai cavalli, sintetizzano il corteo nuziale recando doni. Davanti alla quadriga una ragazza abbigliata in modo simile alle altre donne e Hermes con petaso, calzari alati, himation drappeggiato sulle spalle e tunica corta ricamata, guidano la processione.
Il pittore rende in modo analitico i dettagli delle vesti ed i particolari anatomici; i cavalli affiancati due a due dominano la scena.
Sul lato B, scena dionisiaca. Al centro il dio barbato con tralci di vite fra i capelli gradiente a destra, indossa una lunga veste coperta da ampio himation panneggiato e offre con la sinistra un rython colmo di vino ad un sacerdote di fronte a lui con la testa coperta dal mantello ed ua tunica lunga fino alle caviglie; ai lati delle figure principali tre satiri, nudi, sono raffigurati danzanti.
Il reperto, ascrivibile all'ultima generazione dei ceramografi attici a figure nere, costituisce un importante documento di questa produzione.
Provenienza
Pandolfini Casa d'Aste, 14 novembre 2005, lotto 618
Collezione privata
Reperto considerato di interesse archeologico particolarmente importante ai sensi dell'art. 10 (comma 3 lettera a) del Decreto Legislativo 42/2004 presso la Soprintendenza ai Beni Archeologici della Toscana.