Giovanni Antonio Lazzari
(attivo in Veneto, 1639 - 1713)
VENERE E CUPIDO
olio su tela, cm 98x65,5
firmato "Eq.° Lazari F", in basso a sinistra
VENUS AND CUPID
oil on canvas, cm 98x65,5
signed "Eq.° Lazari F", lower left
Inedito e da sempre conservato in una collezione vicentina, il bel dipinto qui presentato introduce un nuovo protagonista della pittura veneta del Seicento grazie alla firma ben leggibile di un artista che, sebbene citato da fonti coeve, è rimasto fino a questo momento ignoto agli studi e privo di opere documentate.
Come spesso accade, le prime notizie utili alla sua identificazione ci vengono da Luigi Lanzi che nell’indice della Storia Pittorica dell’Italia riporta un “Lazzari Gio. Antonio, veneto, scolaro del cav. Liberi, del Langetti, del Ricchi, del Diamantini, morto nel 1713 di anni 74”. Se questo dato resta incontrollabile, non è dubbio che la genealogia tracciata dal Lanzi, e soprattutto il riferimento a Liberi e Diamantini, oltre che a una fase precisa di Pietro Ricchi, valga a spiegare i dati stilistici del nostro dipinto. Ai maestri citati è forse il caso di aggiungere il quasi omonimo Gregorio Lazzarini.
L’appellativo di “Eques” con cui il pittore si firma lascia intuire comunque una buona posizione e il riconoscimento dei suoi meriti artistici.
Alla metà del Settecento Natale Melchiorri (Notizie di pittori…. Ed. a cura di G: Bordigon Favero, Venezia 1968, ad indicem) ricordava comunque una serie di sue opere pubbliche oggi non più esistenti.