TARGA DEVOZIONALE, DERUTA, BOTTEGA DI GIACOMO MANCINI, SECONDA METÀ SECOLO XVII
in terracotta maiolicata dipinta in blu, giallo, il verde, arancio e bruno su fondo biancastro con tocchi di lustro oro a lumeggiare la cornice e il manto della Madonna; cm 43x34
A DEVOTIONAL PLAQUE, DERUTA, GIACOMO MANCINI WORKSHOP, SECOND HALF 17TH CENTURY
Provenienza
Finarte, Milano, 10 dicembre 1986, lotto 35;
Semenzato, Firenze, 28 novembre 1988, lotto 73;
Firenze, collezione privata
Bibliografia di confronto
G. Busti, F. Cocchi, Targhe devozionali e votive in G.C. Bojani, Il lavoro ceramico, Perugia 1998, p. 213 n. 6;
G. Busti, F. Cocchi, Museo Regionale della Ceramica di Deruta. Ceramiche policrome a lustro e terrecotte di Deruta, Milano 1999, p. 192 n. 82;
G. Busti, F. Cocchi, La maiolica rinascimentale di Deruta. Appunti per una storia critica in E.A. Sannipoli (a cura di), La via della ceramica tra Umbria e Marche. Maioliche rinascimentali da collezioni private, Gubbio 2010, p. 100 n. 21
La placca, realizzata da stampo di forma rettangolare con cornice aggettante a profilo piatto interamente smaltata sul fronte, rappresenta la Madonna seduta, a mezza figura, che sorregge con un braccio il Bambino appoggiato a un cuscino, che protende le braccia verso di lei giocando con il vel, mentre nella parte superiore si scorge un paesaggio con città turrite. Il modello iconografico deriva da un originale in marmo di Benedetto da Maiano oggi conservato a New York in collezione Blumenthal, ed ebbe molto successo nel Cinquecento, testimoniato da un cospicuo nucleo di opere di confronto costituito dalle numerose targhe devozionali realizzate da artisti derutesi in versioni più o meno articolate tra Deruta appunto e Bagnoregio. La letteratura in merito è ormai cospicua e ricca di suggestioni, e tuttavia l’analisi delle opere pubblicate porta ad assegnare l’opera in oggetto alla città di Deruta nell’ambito della bottega di Giacomo Mancini nella seconda metà del secolo. Proprio il paesaggio sullo sfondo trova rispondenza ad esempio in una targa con Madonna e paesaggio sullo sfondo pubblicata nello studio sulle targhe devozionali di G. Busti e F. Cocchi, oppure in quella con una Madonna accompagnata da un amorino in basso a destra, ma con un paesaggio di città turrita che molto richiama quello raffigurato nella nostra. Proprio il paesaggio riporta all’opera del Mancini, per il quale suggeriamo di vedere in particolare il paesaggio raffigurato in un piatto con complessa Scena mitologica oppure il gruppo di architetture presente sullo sfondo di una coppa con Andromaca realizzate con colori e accenti stilistici più delicati da una mano maestra, che ben conosce l’iconografia utilizzata in bottega.