Domenico Fiasella
(Sarzana 1589-Genova 1669)
ACHILLE E LE FIGLIE DI LICOMEDE
olio su tela, cm 136x169 entro cornice antica riccamente scolpita a volute e cornucopie e dorata
Provenienza: già collezione Carminati, Milano
Referenze fotografiche: Fototeca Zeri, Bologna, busta 0568, fasc. 5, n. scheda 60294, inv. 119356
La grande tela qui offerta risulta documentata con l’attribuzione a Domenico Fiasella nell’archivio della Fototeca Zeri di Bologna. L’interessante soggetto di Achille e le figlie di Licomede narra il momento in cui Ulisse, maestro malizioso d’inganni, nelle vesti di mercante di gioie e di bagattelle femminili, si presenta alla corte di Licomede, re di Sciro, e, fra le figlie del re, smaschera Achille, benché in vesti d’ancella, perché l’eroe è subito tradito dal suo istinto, che gli fa scovare, ed impugnare, la spada scaltramente nascosta. La premurosa Teti, infatti, madre di Achille, istruita dall’oracolo che il figlio sarebbe morto nella guerra che si stava preparando contro Troia, l’aveva mandato a nascondersi, con travestimento femminile, alla corte del re di Sciro. Ma fu tradita dall’indovino Calcante che rivelò ai Greci dove il figlio era stato nascosto. Interessante il confronto per la simile ambientazione e composizione con il dipinto dal medesimo soggetto conservato presso la Cassa di Risparmio di La Spezia.