Importanti Dipinti Antichi - I

147

Francesco Paolo Michetti

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Francesco Paolo Michetti

(Tocco da Casauria 1851 - Francavilla al Mare 1929)

GUARDIANA DI TACCHINI

olio su tela, cm 54x79,5

firmato e datato "1871" in basso a destra

 

Provenienza

Collezione privata, Milano

Bibliografia

Inedito

 

"Siamo, così, arrivati al 1871. L'anno da cui s'inizia pel Michetti, quel periodo di maturazione e d'ascensione che non ebbe, si può dire, mai sosta. E' il periodo nel quale le caratteristiche della sua arte si formano, sia pure tra tentennamenti e deviazioni, in modo definitivo. Il fatto che giovanissimo, posto tra seduzioni molteplici, non ne risentisse che influenze appena percettibili, dimostra che, accanto alle sue possibilità innate, naturali, egli possedeva, sia pure in embrione, animato dall'anelito ad uno stile, da cui non sarà mai abbandonato, una visione tutta sua, prepotente e intransigente. Era, questa visione, il volto della sua terra, l'anima primitiva, e nell'istesso tempo profonda, della sua gente, da cui trarrà, d'ora innanzi le creature che popoleranno i suoi quadri, in atteggiamenti di vita e di morte, di gioia e di dolore. A queste creature faranno da sfondo il mare e i colli e i monti d'Abruzzo, senza possibilità d'altra scena. E sarà la terra d’Abruzzo, paesaggio, gente, tradizioni, costumi, riti, tutta una cosa con l'arte istessa che la esprime, la glorifica a volte. Nell'Abruzzo, del resto, Michetti è già in questo tempo tornato quasi a suggellare il patto che nulla potrà rompere mai. Egli ora nutre il suo spirito al cospetto delle grandi montagne inghirlandate di glauchi olivi e coperte dal mantello del cielo. Si abbevera alle gelide fonti che scaturiscono dalle rupi supreme recando nella limpida vena l'adolescenza dei fiumi tortuosi che volgono sonoramente al mare. Dagli altipiani vestiti di tenere erbe che guardano agli immensi orizzonti, vede le foci ampie e la processione delle vele che dall'Adriatico verde risalgono agli umili approdi cui fanno ombra le querci che il nido della capinera empie di melodie [...]

Sta la serenità sull'alta montagna: stanno i pastori ritti, guardando con occhi trasognati il cielo: zigomi larghi, capelli ricciuti, rozzi mantelli che scendono, cornamuse gravi che suonano: greggi calano pei tratturi alle sponde marine. Parlano antiche leggende; e si svolgono costumi remoti nei borghi e nei casolari, nelle grotte e negli aperti campi. Dio è sopra tutti e sopra ogni cosa: sacri sono il padre e la madre, il focolare ed il pane. Il fuoco guarisce le piaghe: la verde biscia attorcigliata ai seni rende il latte alle spose: le stelle, le pietre, le erbe hanno virtù miracolose: i pargoli portano al collo, accanto al segno del Redentore, scapolari di pelle caprina con entro grasso di lupo che dia loro forza. A questa terra il figliuolo fedele era tornato. E la bellezza in essa racchiusa appariva a lui sempre nuova e non aveva mai fine per il suo canto [...]

Intanto la fortuna e l'attenzione crescevano intorno a lui. Avendo tratto i suoi primi, se pur non lauti guadagni, vendendo a Paolo ed a Beniamino Rotondo i suoi quadretti d’animali, di bimbi, di fresche verzure, deve a queste iniziali testimonianze del suo genio pittorico il contratto, per quei tempi vantaggioso, che stringe sempre nel 1871, come ho ricordato altrove, col negoziante francese d'arte Reutlinger. Fu il pugliese Giuseppe De Nittis, l'introduttore del Goupil, ad accostare al Michetti questo grosso imprenditore della bellezza, non privo di sensibilità e di gusto, conducendolo a visitare la collezione raccolta dai suoi conterranei. E il giovanissimo abruzzese, che quattro anni innanzi non conosceva che il tratto di valle corrente tra il suo borgo e la collina di Chieti e le erbose strade delle greggi discendenti al mare, fa anche una prima, fugace corsa a Parigi. Vi capita in estate che ancora fumano gli incendi della Comune verso il torrido cielo. E se pure ne fugga rapidamente, ostile sin da allora a quanto può turbarlo o distrarlo dal sogno in cui cammina avvolto, come entro una invisibile nube, non trascura i rapporti, del tutto limitati s’intende, con quello che era tornato ad essere il centro dominatore dell'arte europea. Nel 1872. infatti, il Salon parigino, per la 89'Esposizione di Belle Arti della Società degli Artisti francesi ospita già due tele del Michetti".

 

da T. Sillani, Francesco Paolo Michetti, Milano - Roma 1932, pp. 49-51