“POT POURRI”, BOLOGNA, MANIFATTURA FINCK, 1775-1797
in maiolica decorata a piccolo fuoco in policromia con rosso, verde, giallo, bruno di manganese. Di raffinata fattura per plasticità ed ornato, il vaso mostra un decoro a mazzetto floreale al centro delle due facciate principali circondati da una modellazione a mascheroni posti a lato del corpo, in perfetto equilibrio formale con la base e la parte superiore, dove collo e coperchio sono appositamente predisposti con fori per la fuoriuscita dell’essenza profumata e inseriti in un’ampia fascia ad “S” lumeggiata in porpora. La ricercatezza formale legata alla funzione d’uso del manufatto è infine suggerita dalla bella presa a tralcio di rosa adagiata sul coperchio e dipinta a trompe-l’oeil, come appare anche su alcune tazze da puerpera marcate e pubblicate. Il termine francese pot pourri designa questa tipologia di vasi quali contenitori di una miscela di erbe e petali di fiori per profumare gli ambienti. Sigla “F.” tracciata in azzurro sotto la base, alt. cm 30
Per confronti
G. Bertocchi, F. Liverani, Ceramiche bolognesi del Settecento, 1981, tav. 56;
F. Liverani, Maioliche Settecentesche dell’Emilia Romagna, 1981, tav. 111)