90 ANNI DI ASTE: CAPOLAVORI DA COLLEZIONI ITALIANE

mar 28 Ottobre 2014
Asta Live 24
35

James Jacques Joseph Tissot

€ 600.000 / 1.000.000
Stima
Aggiudicazione
Valuta un'opera simile

James Jacques Joseph Tissot

(Nantes 1836 - Chenecey-Buillon 1902)

I RIVALI

1878-79

olio su tela, cm 92x68

firmato in basso a sinistra "J.J. Tissot"

 

L'opera è corredata da certificato di libera circolazione

 

Provenienza

John Polson, of Tranent and Thornly, Christie's Londra, 21 luglio 1911

Sir Edward J. Harland, Baroda House, Londra, Christie's Londra, 31 maggio 1912

Collezione Ingegnoli, Milano, Galleria Pesaro, maggio 1933

Collezione privata, Milano

 

Esposizioni

Londra, Grosvenor Gallery, 1879, numero 95 come Rivals

Manchester, Royal Manchester Institution, Exhibition of Modern Paintings and Sculpture, 1879, n. 188

 

Bibliografia

Athenaeum, 10 maggio 1879, The Grosvenor Gallery Exhibition, pp. 607-608

Era, 4 maggio 1879, The Grosvenor Gallery, p. 3

Graphic, 10 maggio 1879, La Royal Academy and the Grosvenor Galleries di Tom Taylor, p. 463

Manchester Guardian, 3 settembre 1979, 'Royal Institution, First Notice', p. 5

Spectator, 31 maggio 1879, p. 691

The Times, 2 maggio 1879, The Grosvenor Gallery, p. 3

Ugo Ojetti, La Galleria Ingegnoli, Milano [1933], p. 9 e tav. 191 (come Il tè nella serra)

Willard E. Misfeldt, James Jacques Joseph Tissot: a Bio-Critical Study, PhD dissertation, Washington University, 1971, pp. 162-163, 191

Willard E. Misfeldt, The Albums of James Tissot, Bowling Green, Ohio, 1982, p. 52

Michael Wentworth, James Tissot, Oxford, 1984, pp. 88, 119, 141, 145-6, 147, 151, 203 e tavola 159

Christopher Wood, Tissot: the life and work of Jacques Joseph Tissot, 1836-1902, Boston, 1986, p. 106

Margaret Flanders Darby, The Conservatory in St John's Wood, in Seductive Surfaces: The Art of Tissot, a cura di Katharine Lochnan, New Haven, 1999, pp. 163, 166, 180-181 e fig. 73

 

I Rivali è un capolavoro pittorico di precisione calligrafica e caratterizzazione che condensa in sé l'agiatezza e gli ambienti in cui si svolgeva la vita dell'alta società tra la fine dell'800 e i primi del '900 in Europa. In questa bellissima opera, l’anglofilo artista francese James Tissot dipinge non solo la donna che ama, ammirata da altri uomini, ma anche l'impressionante giardino d'inverno affollato di piante esotiche che egli fece costruire adiacente all'elegante studio della sua casa londinese, acquistata grazie allo sfolgorante successo ottenuto producendo e vendendo arte ai collezionisti inglesi nei primi anni Settanta dell'Ottocento.

 

Jacques Joseph Tissot nacque a Nantes, nel nord della Francia; appassionato fin dalla gioventù di ogni cosa che provenisse dall'Inghilterra, l'artista si faceva già chiamare James quando si trasferì a Parigi per studiare arte. Da subito riscosse grande successo, aggiudicandosi un'ampia clientela e profitti invidiabili. Particolarmente abile nell'immortalare con rassomiglianza i suoi modelli, era anche innovativo nella scelta dell'ambientazione e della posa dei ritratti dei suoi ricchi clienti; riuscì inoltre a creare una gamma di tematiche diverse per soddisfare gusti ed esigenze delle più disparate, dalle immagini in costume medievale di Margherita – l'eroina di Goethe nel Faust – ai soggetti di gusto troubadour di amanti seicenteschi ostacolati da forze oscure, alle nature morte, ai paesaggi e alle immagini di moderne donne parigine colte nei momenti della loro vita quotidiana. Il successo di Tissot non è dovuto solo alle sue abilità come pittore, ma anche alla sua comprensione del mercato dell'arte e della varietà tipologica di dipinti che potevano attrarre clienti diversi. All'età di trent'anni era abbastanza ricco da potersi costruire una villa in stile inglese a Parigi vicino al Bois de Boulogne, sull'Avenue de l'Impératrice (oggi Avenue Foch). La riempì di manufatti giapponesi e cinesi, che collezionava con avidità, di mobili ottocenteschi e di piante esotiche, quest'ultime raccolte in una serra dotata anche di una vasca di pesci rossi. La guerra franco-prussiana e l'assedio di Parigi nel 1870-71 lo videro combattere come tiratore scelto volontario al fianco dei suoi colleghi artisti. Dopo che la Commune venne brutalmente soppressa, fu testimone di feroci esecuzioni di massa vicino alla propria casa. Per sfuggire agli orrori di Parigi, Tissot accettò alcune committenze offertegli da amici in Inghilterra, producendo nuove opere da vendere ed esporre, pensate appositamente per il mercato inglese. Il successo fu tale che dal gennaio del 1873 Tissot decise di trasferirsi momentaneamente a Londra, dove prese in locazione una proprietà al 17 (ora 44) di Grove End Road, St. John's Wood, affidando ad un amico l'affitto della sua casa parigina.

Tissot commissionò al giovane architetto John Brydon la progettazione di un'estensione della casa in Grove End Road, che prevedeva l'aggiunta di un'elegante e ampio studio e una grande serra. I progetti di Brydon per la villa furono esposti alla Royal Academy nel 1874, e il disegno dell'interno dello studio di Tissot fu pubblicato nell'edizione di maggio del Building News (fig. 1). "Come si può vedere dal disegno" recita la didascalia per i lettori, "si tratta di un ampio appartamento, luminosissimo, con luce proveniente da nord ad est. Uno dei lati dell'ambiente (alla destra di chi guarda) si apre completamente su una grande serra, dalla quale è separata da una quinta di vetro e di tende. Il pavimento è rivestito di parquet in quercia e alle pareti sono appese delle tappezzerie di un colore tra il blu e il verde" (Building News, 15 maggio 1874, p. 526). Le "vetrate e le tende" situate tra l’edificio e la serra, omesse nell'illustrazione del Building News per probabili esigenze di semplificazione, sono tuttavia chiaramente visibili in un dipinto di Tissot databile al 1874 circa, molto spesso confuso con I Rivali, oggi intitolato Nella serra ma inizialmente noto al suo primo proprietario come Il tè del pomeriggio (fig. 2, collezione privata). In quest'opera le figure che sorseggiano il tè in primo piano sono raffigurate all'interno dello studio di Tissot, mentre al di là delle vetrate, chiuse quelle di sinistra e aperte quelle di destra, si intravedono un uomo e una donna che s’intrattengono nella serra in atteggiamenti galanti. La serra è affollata di una grande varietà di palme, sulle quali si stagliano i fiori rosa pallido di un rododendro e macchie di altri fiori di colore rosso. Simili piante esotiche necessitavano di un clima particolare per fiorire e le finestre di vetro facilitavano il mantenimento della corretta umidità e temperatura, mentre le tende garantivano l'ombra nello studio. Sulla sinistra, in distanza, si può distinguere la parete esterna incurvata della serra, composta di pannelli di vetro alti e stretti incorniciati dagli infissi di ferro dipinti di bianco. Al centro del dipinto, in secondo piano, è raffigurato uno dei numerosi vasi allungati e biansati in bronzo che segnano il punto di congiunzione tra lo studio e la serra, come quello visibile in alto al centro ne I Rivali.

Una diversa veduta della serra affollata di piante è usata come scenario per un dipinto di Tissot presentato a Londra alla Royal Academy nel 1875, Il Mazzo di Lillà (fig. 3, collezione privata). In questo dipinto il familiare albero di banane che appare a destra sullo sfondo di Nella serra è visibile dietro una giovane donna che indossa la stessa veste di mussola celeste della figura femminile ritratta in piedi nello studio: in il Mazzo di Lillà la gentildonna tiene in mano la sua cuffia invece di indossarla. Le luminose pareti di vetro della serra e le piante si riflettono sul pavimento tanto lucido da specchiarle. Alla sinistra della gentildonna vestita di celeste compare la grande lanterna orientale di legno intagliato e dorato che si distingue anche nel dipinto I Rivali.

Nel dipinto Nella serra Tissot ha semplificato i dettagli e il profilo della lanterna, che posta al centro della composizione e riflessa nello specchio sulla destra, rispetto a quella de I Rivali presenta una differente decorazione e non è dorata. La scena de I Rivali si svolge nella parte più bassa della serra, al livello del giardino, accessibile dal livello più alto, dallo studio e dalla casa, attraverso delle scale. Queste figurano in molti dipinti di Tissot, quali La sorella maggiore, conosciuto anche come Madre e Figlia (fig. 4, Musée Municipal di Cambrai, Francia). In cima alla rampa si nota la porta di vetro da cui si accede allo studio. Le modelle sono Kathleen Newton, il grande amore di Tissot, e sua nipote Lilian Hervey. È Kathleen l'oggetto dell'attenzione ne I Rivali.

 

Kathleen Irene Ashburnham Kelly nacque nel 1854 ad Agra, India, dove suo padre lavorava come amministratore nell'ufficio della British East India Company. Dopo i moti indiani, Kathleen fu mandata in Inghilterra insieme alla sorella più grande, Mary Pauline, per la loro sicurezza e per frequentare la scuola cattolica dove le ragazze avrebbero ricevuto i necessari insegnamenti per renderle spose appetibili. Al compimento del suo sedicesimo anno d'età, Kathleen venne promessa in sposa al Dottor Isaac Newton, chirurgo in India. La cerimonia si svolse a Hoshearpore (oggi Hoshiapur) in India nel gennaio del 1871, ma la coppia si separò molto velocemente dopo il matrimonio, quando Kathleen ammise di essersi innamorata di un certo Capitano Palliser conosciuto sulla nave durante il viaggio dall'Inghilterra. Iniziate le pratiche di divorzio, la ragazza fu rimandata in Inghilterra, dove a dicembre nacque Muriel Violet Mary Newton, dieci giorni prima della dichiarazione della sentenza provvisoria di divorzio. Niente si sa di lei sino al marzo del 1876, quando darà alla luce un altro figlio, Cecil George Newton, a casa della sorella Mary Pauline a Hill Road, St. John's Wood, a poca distanza dall'abitazione di Tissot in Grove End Road.

Mary Pauline aveva sposato Hervey Augustus Frederick Hervey nel 1874, ed era la madre di Isabelle Mary (conosciuta come Belle) e Lilian Ethel. Lilian era la favorita di Kathleen, ed è stata la fonte delle informazioni biografiche su Kathleen date alla giornalista Marita Ross nel 1946. Secondo la Ross, Tissot "non poteva non notare la graziosa Signora Newton che passava davanti al suo cancello per imbucare le lettere, o portare a passeggio i suoi bambini. Un giorno la chiamò chiedendole se poteva farle il ritratto; durante le sedute s’innamorarono profondamente e ben presto la Signora Newton si trasferì da Tissot". Il primo ritratto datato di Kathleen eseguito da Tissot è lo schizzo Ritratto di M. N. del 1876, comunemente denominato La Frileuse, nel quale ella indossa una veste orlata di pelliccia e un largo cappello nero. Un ritratto non finito di Kathleen è datato 1877, e sembra che quello sia proprio l’anno in cui si trasferì a casa di Tissot. I suoi figli continuarono a vivere con i loro cugini a Hill Road, dove condividevano la tata, e tutti insieme andavano a trovare Tissot e Kathleen regolarmente per il prendere il tè, giocare in giardino e suonare il piano con la madre.

Tissot e Kathleen non poterono sposarsi: entrambi erano cattolici romani e il divorzio, sebbene fosse da poco possibile per legge, non era riconosciuto dalla chiesa. I due vissero insieme come marito e moglie e il personale di servizio chiamava Kathleen Madame Tissot, come testimoniato da Lilian. Le convivenze erano piuttosto comuni nell'Inghilterra vittoriana, specialmente tra artisti e bohémien, così come nella classe operaia, ma non erano viste di buon’occhio dalla maggioranza degli appartenenti delle classi alta e media. Nel corso degli anni, poiché Kathleen appare sempre di più nei dipinti di Tissot, la sua grande passion per una donna sposata, con cui conviveva, divenne cosa risaputa, ma pochi ne conoscevano il nome. "La coppia frequentava i propri piccoli circoli artistici e culturali", Lilian raccontò a Marita Ross, "nel quale l’assenza di un convenzionale anello di matrimonio non faceva alcuna differenza". Come citato dalla giornalista, Lilian riportò che "Whistler e Oscar Wilde, con suo fratello Willie, era frequentatori assidui", così come "Sir Charles Wyndham, Sir Henry Irving e Miss Mary Moore". Thomas Gibson Bowles, fondatore del settimanale satirico Vanity Fair, era amico di lunga data di Tissot, visitava la coppia di frequente e presentò loro altri personaggi quali William Stone, che fu "molto presente al 17 di Grove End Road e spesso prendeva il tè nel giardino con Tissot e la sua signora". Stone affermò che "Tissot era piuttosto un uomo di mondo e non riusciva a comprendere la nostra visione in un certo senso puritana...". Kathleen era chiaramente molto ammirata tra gli amici che visitavano Tissot: i due protagonisti de I Rivali potrebbero ben essere dei ritratti di amici e il dipinto conseguentemente uno scherzo per coloro che conoscevano i modelli.