Elisabetta Marchioni
(attiva a Rovigo nella seconda metà del XVII secolo-Rovigo, circa 1700)
COMPOSIZIONI DI FIORI ALL'APERTO
coppia di dipinti ad olio su tela, cm 151,5x210 ciascuno
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Disposti in cesti di vimini e in ricchi vasi di metallo sbalzato, o ancora
intrecciati a formare festoni e ghirlande, i fiori primaverili nelle tele
qui offerte costituiscono un saggio eloquente della straordinaria abilità
della Marchioni nel declinare in tutte le varianti la presentazione di
fiori allaperto. Una capacità che valse allartista ampio successo di
pubblico, sebbene circoscritto alla città di Rovigo dove, secondo Francesco
Bartoli a cui si devono le uniche notizie su di lei, le composizioni
floreali di Elisabetta Marchioni erano presenti in tutte le collezioni e
addirittura in coppie o in serie più numerose. Nessuna delle tele oggi a
lei riferite concordemente risulta firmata: tutte si appoggiano invece al
notissimo paliotto daltare donato dalla Marchioni ai Padri Cappuccini di
Rovigo, ora alla Pinacoteca dei Concordi nella stessa città insieme ad
altre sue opere di antica provenienza locale. Un nucleo che ha consentito
di restituire allartista rodigina una fisionomia coerente con quanto
tramandato dalle fonti e di distinguere la sua produzione da quella, per
molti versi affine, della lombarda Margherita Caffi. Tipica della Marchioni
è la pennellata spumeggiante che definisce le corolle variopinte (tra cui,
sempre presenti, narcisi e tuberose) ma su una gamma cromatica più
contenuta e sommessa di quella, squillante, della Caffi, pure così vicina
nelle scelte compositive.