[attribuito a] Alberti, Cherubino
(Borgo Sansepolcro 1553 – Roma 1615)
LE ESPERIDI RACCOLGONO I POMI D’ORO
Penna e inchiostro bruno e acquerello bruno su carta vergellata con filigrana “Agnello pasquale in cerchio singolo”. mm 167x290.
Da Il giardino delle Esperidi affrescato da Polidoro da Caravaggio intorno al 1525 per il Casino del Palazzo del Bufalo Cancellieri a Roma in un ciclo dedicato a Perseo e Andromeda.
Dell’ affresco perduto rimane testimonianza in un bulino non datato di Cherubino Alberti (TIB 34/17, 109) che ritrae l’intera composizione.
Questo disegno, benchè stilisticamente più armonico e sicuro, è senza dubbio della stessa mano di un foglio dell’Alberti presso l’Istituto Nazionale per la Grafica raffigurante una Allegoria dell’Autunno (Inv. FN2957. Herrmann Fiore, 4) da un pennacchio di volta di Taddeo Zuccari anch’esso poi tradotto in incisione.
Come nel caso del foglio zuccaresco, il presente disegno potrebbe derivare da un disegno di Polidoro piuttosto che dall’affresco e solo indirettamente sarebbe preparatorio per l’incisione. Questa ipotesi giustificherebbe lo stile inconsueto rispetto al corpus grafico più noto dell’artista toscano; come infatti rileva Herrmann Fiore nella scheda del foglio dell’allegoria “Il segno non è quello tipico e sciolto di quando Cherubino copia da pitture, ma corrisponde alla maniera legata che egli ha quando copia e studia il ductus grafico di altri”.