Reperti Archeologici

mar 10 Giugno 2014
Asta Live 32
317

Pila lustrale                                                             

€ 18.000 / 25.000
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Pila lustrale                                                             

Materia e tecnica: marmo bianco a grana media con venature grigie-rosate, 

scolpito e levigato                                                       

Acquasantiera di forma circolare con corpo a calice. Lungo la fascia      

esterna si snoda un decoro ad intaglio piatto formato da una treccia      

viminea a tripla banda che include una palmetta a cinque foglie. Il motivo

si collega a quattro protomi umane barbate. Le teste modellate ad alto    

rilievo presentano unaccurata definizione nella decisa resa dellovale,    

nella calligrafica descrizione della barba, nella precisazione delle grandi

orbite e delle bocche ghignanti.                                          

Lopera per la sua tipologia ornamentale e per le caratteristiche delle    

parti figurate appare collegata alle rare testimonianze che sul territorio

messinese documentano la produzione di ambito basiliano sotto la prima    

dominazione normanna. La conca mostra chiare affinità con un gruppo di    

opere conservate al Museo Regionale di Messina.                           

Un chiaro riferimento si trova con la conca di Gandolfo proveniente dal   

distrutto monastero regio del SS. Salvatore, fondato nel 1130 da Ruggero  

II, importante centro di cultura e di potere da cui dipendevano           

direttamente sia piccoli monasteri sparsi sul territorio messinese e      

calabrese detti metochia, sia quelli in parte più autonomi detti autodé.  

Lacquasantiera rientra nel novero di un ristretto nucleo di manufatti     

oggetto dimportanti studi (anche a livello europeo), poiché associano     

motivi romanici di ascendenza nordica ed elementi ornamentali bizantini   

peculiari alla cultura dei centri monastici siciliani e calabresi.        

Produzione: maestranze basiliane                                          

Stato di conservazione: presenta un foro al centro, una lacuna triangolare

e altre cavità relative al suo reimpiego . Una delle teste abrasa         

Dimensioni: alt. cm 31; diam. cm 80                                       

Datazione: XII sec. d.C.                                                  

Iscrizioni : sul bordo è incisa la lettera: M.                            

Provenienza: monastero di San Salvatore di Bordonaro (ME).                

Cfr.: F. Zeri. F. Campagna cicala, Messina Museo Regionale, Palermo 1992; 

V. v. Falkenhausen, I monasteri greci dellItalia meridionale e della      

Sicilia dopo lavvento dei Normanni: continuità e mutamenti, Atti II       

Convegno Internazionale di studio, Taranto-Mottola 1973, Taranto 1977, pp.

197-229; M. A. Mastelloni-F. Cicala Campagna schede nn.306-307, pp. 511, in

I Normanni popolo dEuropa, Venezia 1994.                                  

M. Scaduto, Il monachesimo brasiliano della Sicilia meridionale. Rinascita

e decadenza  sec. XI-XIV, Roma 1982