Pier Dandini
(Firenze 1646-1712)
CROCIFISSIONE
olio su tela, cm 130x100
Bibliografia: M. Gregori, 70 pitture e sculture del '600 e '700 fiorentino,
catalogo della mostra, Firenze 1965, fig. 33, p. 57
Il dipinto spesso citato nella letteratura dell'artista compare pubblicato
sul catalogo della mostra di palazzo Strozzi del 1965. Mina Gregori nella
scheda di riferimento dell'opera indicava che "questa tela e la sua
compagna con l'Adorazione dei Magi appartengono al momento più fluido dello
stile del Dandini quando egli costeggia il cortonismo scheggiato ed acuto
del Gabbiani e del Gherardini" e ritiene possa datarsi tra la fine del
Seicento e il primo decennio del Settecento. "L'opera è straordinaria per
la complessità della composizione e per taluni effetti poco usuali di luci
probabilmente ispirati alle incisioni di Rembrandt". In questa tela ricca
di movimento e piena di phatos sono racchiuse tutte le componenti
stilistiche dell'artista, dal cortonismo, già evidente nelle opere
giovanili, agli esempi rubensiani e a quelli di livio Mehus cui Dandini
farà particolare riferimento in opere che, come questa, appartengono ad una
fase già avanzata della sua attività