Dipinti Antichi e Dipinti del Secolo XIX

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Galileo Chini

€ 3.500 / 4.500
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Galileo Chini

(Firenze 1873 - 1956)

L'ULTIMO AMPLESSO

olio su compensato, cm 100x84

firmato in basso a destra e datato 53

 

Bibliografia:

Galileo Chini, cat. della mostra a cura della Galleria d'Arte il Fiorino (Firenze, 1972), Firenze 1972, fig. 17

Galileo Chini. Dipinti, decorazioni, ceramiche, cat. della mostra (Montecatini Terme, 1988) a cura di F. Benzi e G. Cefariello Grosso, Milano 1988, p. 16

L. Scardino, Ballata macabra, in Po Padre e Padrone, cat. della mostra (Revere, 1991) a cura di B. Guerra, Revere 1991, n. 8

Galileo Chini 1873-1956, cat. della mostra (Antella, 2003) a cura di P. Pacini, Firenze 2003 p. 30

P. Pacini, Galileo Chini, in Immagini del Sacro nell'arte toscana del Novecento, cat. della mostra (Montopoli Val d'Arno, 2004) a cura di M. Fagioli, Firenze 2004 pp. 56-57, 100

P. Pacini, Gli ultimi anni: una tesa conclusione tra simbolismo ed espressionismo, in Galileo Chini, dipinti, decorazione, ceramica, teatro, illustrazione, cat. della mostra (Roma, 2006) a cura di F. Benzi e M. Margozzi, Milano 2006 p. 152

Galileo Chini all'Antella. Inediti e riscoperte (1904-1954), cat. della mostra (Antella, 2012) a cura di P. Pacini e P. Polidori Chini, Firenze 2012, p. 51 n. 24

 

Esposizioni:

Galileo Chini, Firenze 1972

Galileo Chini all'Antella. Inediti e riscoperte (1904-1954), Antella 2012

 

"Intorno al 1950 Chini, minacciato dalla cecità, tende a rivisitare i temi delle sue opere giovanili, collegandovi parallelamente il ricordo di Previati, un Previati particolare, quello religioso, dalla pittura scavata e a pennellate dense, grumose, che delinea figure sofferenti e cieli tempestosi. Emblematici in questo senso le crocefissioni, le scene sacre e le composizioni nelle quali la Morte, incombente e rapinosa, è il personaggio principale. [...] Non è estranea a queste sue ultime espressioni anche una componente derivata dall’opera di Lorenzo Viani, già suo amico e vicino di casa in Versilia, nell’espressionismo di certi volti verdastri, e nello spirito tragico che veniva ad accomunare l’opera dei due pittori nel momento conclusivo. In questi ultimi anni Chini frequentava i sopravvissuti della sua generazione, e in particolar modo Papini (che nella vecchiaia aveva elaborato un cristianesimo visionario e simbolista), con il quale progettava la trasformazione del Monte Morello in un gigantesco monumento a Dante e alla Divina Commedia: in questo spirito tragico, escatologico, poterono essere concepite opere come le sue ultime, che significano anche l’impossibilità di una generazione, quella decadente nata nell’ultimo quarto del secolo precedente, di adeguarsi al rivolgimento storico, sociale e culturale causato dalla seconda guerra mondiale. L’ultimo amplesso e Follia Macabra sono gli ultimi quadri tra il 1953 e 1954 prima della completa cecità. Due anni dopo Galileo Chini concluse la sua vita a Firenze, il 23 agosto 1956." (in: F. Benzi, Galileo Chini. Dal Simbolismo all’impressionismo psicologico, in Galileo Chini, dipinti, decorazione, ceramica, teatro, illustrazione, cat. della mostra (Roma, 2006) a cura di F. Benzi e M. Margozzi, Milano 2006, p. 31).