Eugenio Cecconi
(Livorno 1842 - Firenze 1903)
VOLTO DI DONNA ARABA
olio su tavoletta, cm 22x14,3
firmato in alto a sinistra
I biografi dell'artista toscano hanno sempre dato scarso peso al
viaggio del maestro in Tunisia, cosa che invece Giampaolo Daddi
ritiene esperienza importante e formativa per l'artista livornese.
Il soggiorno in Africa, proprio per i riflessi che ebbe sulla pittura a
venire del Cecconi, riveste assai maggiore importanza di quanta
non gliene sia stata attribuita.
A questo proposito il Daddi ripercorre gli scritti che a quel soggiorno
si riferiscono e soprattutto la lettera che a Francesco e
Luigi Gioli da Tunisi Cecconi scrive: "[...] se vedeste che forma,
che chiaroscuro, che colore e che sentimento! La Bibbia, Roma,
le Crociate, la caricatura, i sogni, gl’insetti, tutto mescolato!! Delle
vedute di madreperle, delle volte di nerofumo, dei paesi di color
rosa, delle acque verde mandorlo: arabi color dei fondi, più grandiosi
dei senatori, arabi vestiti di tutti, ma di tutti i colori, le donne
che paion misteri, ebree che paion caleidoscopi per il colore e
botti per la forma, e ciuchi, e cavalli, e cani, gatti, galline [...] l'Oriente
non si può rifare si può vedere e basta".
in: G. Daddi, Eugenio Cecconi, Lecco 1973, p. 49