Importanti Dipinti Antichi - I

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Rosalba Carriera

€ 30.000 / 50.000
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Rosalba Carriera

(Venezia 1675-1757)

RITRATTO DI DANIELE ANTONIO BERTOLI

pastello su carta, cm 62x49

 

Provenienza: collezione Bertoli;

collezione Rota Badoglio da cui, per discendenza, agli attuali proprietari

 

Esposizioni: Mostra della pittura veneta del Settecento in Friuli, Udine 1966; I maestri della pittura veneta del 700, Gorizia – Lubiana 1973; Venetische Malerei. Meisterwerke des 18. Jahrhunderts, Esslingen am Neckar, 1980; Venedigs Ruhm in Norden, Hannover – Dusseldorf 1992; Rosalba Carriera “prima pittrice d’Europa”, Venezia, Fondazione Cini, 2007.

 

Bibliografia: Mostra della pittura veneta del Settecento in Friuli. Catalogo a cura di A. Rizzi, Udine 1966, pp. 26-27, n. 11; P. Someda de Marco, Il ritratto di un friulano alla corte di Vienna, in “Atti dell’Accademia di Scienze, Lettere e Arti di Udine”, VII, 1966-69, pp. 223-28; H. Hadamosky-V. Masutti, voce “Bertoli Daniele Antonio” in Dizionario Biografico degli Italiani, IX, Roma 1967, pp. 593-94; A. Rizzi, Storia dell’Arte in Friuli. Il Settecento, Udine 1967, p. 49; I maestri della pittura veneta del 700. Catalogo della mostra a cura di A. Rizzi, Milano 1973, pp. 74-75, n. 20; G. Gatto, voce “Carriera Rosalba”, in Dizionario Biografico degli Italiani, XX, Roma 1977, p. 746; Venetische Malerei. Meisterwerke des 18. Jahrhunderts. Catalogo della mostra a cura di A. Rizzi, Milano 1980, pp. 60-61, n. 20; B. Sani, Rosalba Carriera, Torino 1988, p. 312, n. 275; Venedigs Ruhm in Norden. Catalogo della mostra, s.l., 1992, pp. 132-33, n. 22; R. Pallucchini, La pittura nel Veneto. Il Settecento, I, Milano 1995, pp. 255-56 e fig. 416; E. Lucchese, Nobili e borghesi mecenati di Giambattista Tiepolo, Rosalba Carriera e Nicola Grassi, in Immagini del potere. Arte, decorazione e ideologia nella patria del Friuli, a cura di M. De Grassi e G. Pavanello, Trieste 2006, pp. 138-39; B. Sani, Rosalba Carrierra 1675-1757, Torino 2007, pp. 281-82, n. 312; Rosalba Carriera “prima pittrice d’Europa”. Catalogo della mostra a cura di G. Pavanello, pp. 126-27, n. 23 (con bibliografia completa).

 

Opera notificata con decreto del Ministero per i beni e le attività culturali, n.41, Firenze, 11 febbraio 2013

 

Da tempo noto agli studi sull’artista veneziana, questo magnifico pastello è uno dei ritratti di Rosalba Carriera, per la verità non troppo numerosi, esattamente identificabile per quanto riguarda il soggetto nonché databile con buona approssimazione.

Conservato nella famiglia del suo primo proprietario che ne aveva in qualche modo serbato memoria, il dipinto è infatti documentato dall’incisione di Gustavo Adolfo Muller (nota nell’esemplare presso la Biblioteca Nazionale di Vienna) che oltre al nome della pittrice riporta in calce l’identità del ritrattato, Daniele Antonio Bertoli, e il titolo di Conservatore delle Pitture Imperiali conferitogli dall’Imperatore Carlo VI nel 1730. E’ appunto l’anno del soggiorno a Vienna di Rosalba, che insieme alla sorella Giovanna vi si trattenne tra la primavera e l’estate, frequentando regolarmente Domenico Bertoli, cui da tempo la legava la comune amicizia con Antonio Maria Zanetti e con Pierre-Jean Mariette, documentata dall’epistolario dell’artista veneziana analizzato da Bernardina Sani (1985).

Dopo una prima educazione veneziana presso i Padri Somaschi, Daniele Antonio Bertoli (1677-1743) fu a Brescia e poi a Vienna, presumibilmente dal 1707, alla corte di Giuseppe I e poi a quella di Carlo VI. Nominato “disegnatore di camera” nel 1710, ideò i costumi delle rappresentazioni teatrali per la corte imperiale, documentati dai bellissimi disegni (285 fogli) oggi raccolti in due volumi presso la Biblioteca Nazionale di Vienna. Nominato direttore della Pinacoteca Imperiale alla morte di Ferdinando Cervini nel maggio 1730, nel 1732 ricevette il titolo di Conte del Sacro Romano Impero, confermato dall’imperatrice Maria Teresa al fratello Lodovico dopo la sua morte. Nel 1739 disegnò per l’incisione di Francesco Zucchi il frontespizio delle Antichità di Aquileia, opera erudita del fratello Giovan Domenico Bertoli, pubblicata in quell’anno.

Il pastello di Rosalba, non documentato ma eseguito con ogni probabilità nel corso del suo soggiorno a Vienna nel 1730, lo raffigura distaccato e pensoso, consapevole delle responsabilità del ruolo appena conferitogli ma non per questo vanitoso. Raffinatissimo nella ridotta gamma cromatica, il dipinto unisce in maniera impareggiabile eleganza ed introspezione: vero e proprio “ritratto d’amicizia” per chi, nell’estate del 1730, accolse la pittrice e la introdusse alla società viennese e ai committenti del “ritratto alla moda”.