Statuetta femminile, cosiddetta Tanagrina
Materia e tecnica: argilla nocciola; ingubbiatura bianca; tracce di colore; modellata a stampo; interno cavo, foro di sfiato posteriore.
Figura femminile stante, col peso insistente sulla gamba sinistra, mentre la gamba destra è flessa leggermente e piegata indietro; la testa, volta di tre quarti verso sinistra. Il braccio destro è portato lungo il fianco con la mano leggermente appoggiata alla coscia a reggere un oggetto realizzato con un diverso materiale, oggi scomparso, di cui resta il foro per l’inserimento; la mano sinistra si appoggia sul fianco, sotto al mantello.
Indossa un copricapo conico, orecchini, un lungo chitone plissettato e un himation, drappeggiato sulle spalle che copre parte del braccio destro ed interamente il sinistro.
Produzione: ceramica magno greca
Stato di conservazione: integra, ad eccezione dell’orecchino destro, perduto.
Dimensioni: alt. cm. 20,5.
Datazione: III sec. a. C.
La produzione, nata in Attica nel IV sec. a. C. è nota soprattutto per gli
esemplari ritrovati a Tanagra che hanno determinato la denominazione
corrente di tanagrine