Giovanni Battista Ramenghi, detto il Bagnacavallo
(Bologna, 1521 – 1601)
NOZZE MISTICHE DI SANTA CATERINA
olio su tavola, cm 84x69,5, in cornice intagliata e dorata
Provenienza
Christie’s, Londra, 9 aprile 1990, lot 59;
collezione privata
In asta a Londra con il corretto riferimento al Bagnacavallo junior, la tavola qui offerta presenta il tema preferito dal pittore bolognese, o più verosimilmente dai suoi committenti, e da lui più frequentemente proposto sebbene con invenzioni compositive sempre diverse. Tra le diverse versioni, di cui alcune commentate da Elisabetta Sambo (In margine al Bagnacavallo junior, in “Paragone” 37, 1986, 431-33, pp. 59-65) è quella nella Gemäeldegalerie di Dresda, accompagnata da un disegno all’Albertina di Vienna, a offrire i più stretti confronti con la nostra.
Databile nella piena maturità dell’artista, tra sesto e settimo decennio del Cinquecento, l’opera compendia in sé tutti gli elementi che contribuirono a definire la cultura formale del più giovane Ramenghi, dal classicismo sotteso all’equilibrio monumentale del gruppo, alla palese citazione di Raffaello nella figura del San Giuseppe, fino alla raffinatezza della Maniera tosco-romana ispiratrice dei colori iridescenti e del ritmo flessuoso della Santa Caterina.
Elementi, questi ultimi, che ci conducono in prossimità della pala firmata per esteso nella Pinacoteca di Bologna raffigurante la Vergine in trono accompagnata da cinque santi e dal piccolo Giovanni Battista da cui ha preso le mosse la restituzione del catalogo del pittore, a lungo misconosciuto, e che nuovi elementi documentari suggeriscono oggi di datare nel 1563 (M. Danieli, Precisazioni su Giovan Battista Ramenghi detto il Bagnacavallo junior, in “Storia e Critica delle Arti” 2, 2001, pp. 162-85).