Pittore fiorentino, metà sec. XVIII
RINALDO E ARMIDA
olio su tela, cm 279x174
Provenienza
Villa Pucci di Granaiolo (Castelfiorentino)
collezione privata, Montecatini
Secondo la tradizione fiorentina del pieno Settecento l’opera riflette un interesse marcato per la pittura bolognese contemporanea che possiamo cogliere nell’evidenza statuaria e nella resa tornita delle figure poste in primo piano, che introducono lo sfondo di paesaggio, e nei passaggi di luce ed ombra che creano volume.
La scena raffigura in primo piano Rinaldo e Armida, immersi in una vegetazione lussureggiante, sulla destra una fontana zampillante d’acqua e sulla sinistra si intravedono Carlo e Ubaldo, andati alla ricerca del loro compagno, che sorprendono i due amanti. Il giovane guerriero cristiano è trattenuto dalla maga Armida nel giardino incantato. Rinaldo volge languidamente lo sguardo verso la giovane donna che lo ha trasformato in uno schiavo d'amore.
Questa suggestiva storia d'amore e di magia, raccontata da Torquato Tasso nella “Gerusalemme liberata”, è stata fonte di ispirazione per molti artisti soprattutto di epoca barocca che hanno raffigurato l’abbandono amoroso dei due amanti.