CRESPINA, PESARO, BOTTEGA DEL PITTORE DI ZENOBIA, 1550-1560 CIRCA
in maiolica dipinta in policromia, tipica foggia a larghe baccellature che convergono a raggera verso l’umbone largo e costolato, poggiante su un alto piede appena svasato. Il retro è interamente smaltato e mostra un motivo decorativo in blu, a sottolineare le baccellature. Sul fronte è descritta una scena istoriata che riproduce l’episodio Virgiliano di Metabo e Camilla: Metabo, re dei Volsci, inseguito dai nemici e impossibilitato ad attraversare il fiume Amaseno con la figlioletta in braccio, la lanciò sulla sponda opposta legata ad un giavellotto, dopo averla consacrata alla Dea Diana. Lo stile pittorico ci pare molto prossimo a quello di un pittore anonimo, noto come “il pittore di Zenobia”, o almeno ad un artefice a lui molto vicino. Tale attribuzione sembra essere confermata da Carmen Ravanelli Guidotti, che cita una crespina con Metabo e Camilla tra le opere ascrivibili alla bottega pesarese (C. Ravanelli Guidotti, Collezione Chigi Saracini. Maioliche Italiane, catalogo della mostra, Firenze/Siena 1992, pp. 100-108 n. 22). Numerose sono ormai le opere che si raccolgono attorno a questa personalità artistica attiva a Pesaro alla metà del secolo XVI. Questa crespina sotto il piede reca un’etichetta “WILLIAM RIDOUT COLLECTION” con l’iscrizione “U 6” aggiunta a matita, ad indicare la provenienza dalla celebre raccolta William Ridout, dispersa in un’asta londinese nel 1938; alt. cm 7,2, diam. cm 27,5, diam. piede cm 12,4
Bibliografia
Catalogue of the William Ridout Collection of Italian Majolica, European Pottery, Faience and Delftware, Christie's, London, 13 December 1938, n. 240
Bibliografia di confronto
J. Lessmann, Herzog Anton Ulrich-Museum Braunschweig. Italienische Majolika. Katalog der Sammlung, Brunswick 1979, nn. 472-485.