Due statuette
Materia e tecnica: argilla rosata; ingubbiatura bianca; modellata a stampo; interno cavo, foro di sfiato posteriore
Figura femminile stante, col peso insistente sulla gamba sinistra, mentre la gamba destra è flessa leggermente e piegata in avanti; la testa, è volta leggermente verso sinistra, il braccio destro è piegato, la mano appoggiata sul fianco sotto il mantello; i capelli ondulati sono pettinati all’indietro e raccolti in una crocchia sulla nuca, il capo adornato da orecchini, abbigliata con un lungo chitone plissettato e un himation, drappeggiato sulle spalle che copre parte del braccio destro; statuetta raffigurante una donna stante, completamente avvolta nel mantello che tiene chiuso sul petto con la mano destra (2)
Produzione: Taranto
Stato di conservazione: integre, incrostate
Dimensioni: alt. cm. 14,9 e cm 9,5
Datazione: IV-III sec. a. C.
Provenienza: Galleria Artemis, Selinunte
La produzione, nata in Attica nel IV sec. a. C. è nota soprattutto per gli esemplari ritrovati a Tanagra che hanno determinato la denominazione corrente di tanagrine, ma è stata imitata in tutto il bacino del Mediterraneo
Materia e tecnica: argilla rosata; ingubbiatura bianca; modellata a stampo; interno cavo, foro di sfiato posteriore
Figura femminile stante, col peso insistente sulla gamba sinistra, mentre la gamba destra è flessa leggermente e piegata in avanti; la testa, è volta leggermente verso sinistra, il braccio destro è piegato, la mano appoggiata sul fianco sotto il mantello; i capelli ondulati sono pettinati all’indietro e raccolti in una crocchia sulla nuca, il capo adornato da orecchini, abbigliata con un lungo chitone plissettato e un himation, drappeggiato sulle spalle che copre parte del braccio destro; statuetta raffigurante una donna stante, completamente avvolta nel mantello che tiene chiuso sul petto con la mano destra (2)
Produzione: Taranto
Stato di conservazione: integre, incrostate
Dimensioni: alt. cm. 14,9 e cm 9,5
Datazione: IV-III sec. a. C.
Provenienza: Galleria Artemis, Selinunte
La produzione, nata in Attica nel IV sec. a. C. è nota soprattutto per gli esemplari ritrovati a Tanagra che hanno determinato la denominazione corrente di tanagrine, ma è stata imitata in tutto il bacino del Mediterraneo