Arredi, mobili antichi, monete ed oggetti d'arte

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Statuina, manif

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Statuina, manifattura Florentia Ars 1915 circa, modellata a Loie Fuller in maiolica a lustro metallico, alt. cm 42. Reca nel fondo il marchio della manifattura ed una etichetta in carta recante la scritta Italy Country of origin , alcuni restauri Bibl.: Enciclopedia delle moderne Arti Decorative, a cura di Guido Marangoni, vol. II Milano 1927, pag. 98; Catalogo Mostra della ceramica italiana 1920/40 torino Palazzo Nervi 1982, pagg. 125 Originale danzatrice e abile coreografa, Loie Fuller attraversò agli inizi del Novecento i palchi dei teatri d'Europa e Stati Uniti, ma fu anche sovente d'ispirazione per gli artisti Art Nouveau che la ritrassero e ai quali fu, successivamente, accostata dalla critica. Le chiavi del suo successo furono estemporanee creazioni dipinte con la danza nello spazio della scenza teatrale: infinita gamma di fiori e farfalle vorticanti nell'aria, create attraverso il movimento repentino del corpo, avvolto in leggeri veli di seta. Nacque negli Stati Uniti nel 1862,; fino ai trentanni il suo nome rimase pressocchè legato, nel mondo dello spettacolo, a piccoli esibizioni in qualità di attrice e, poi, di direttrice di una piccola compagnia di vaudeville, esibendosi, di tanto, anche in performance di ballo, delle cui conoscenze tecniche non fu però mai realmente dotata, se non a livelli assai modesti. Fu proprio la danza, tuttavia, a renderla nota al grande pubblico e fino a noi. Sfruttando, infatti, le proprie conoscenze di illuminotecnica maturate nel corso degli anni e avvalendosi, nondimeno, di quel gusto dellimprovvisazione e dellestemporaneità dello spettacolo che condivideva con i piccoli artisti di palcoscenico, nel 1890 la piccola Loie iniziò ad esibirsi in danze caratterizzate da ampi veli di seta che avvolgevano il suo corpo e che erano, a loro volta, colorati da riflettori puntati sulla scena: uno spettacolo che andò via via perfezionandosi in forme più complesse, fino al suggestivo spettacolo  Feu dove apparve al pubblico avvolta nelloscurità dipinta con colori fluorescenti ed illuminata dal basso attraverso lastre di vetro trasparenti. Il segreto della Fuller consistette, più che nellabilità di ballerina vera e propria, nel far muovere bacchette invisibili sotto gli ampi drappeggi che lavvolgevano e nel mutare continuo della luce proiettata sulle forme impresse al suo corpo dal movimento dei veli, ottenendo, così una ricchissima serie di forme e colori cangianti.