Asta di dipinti e sculture del sec. XIX-XX

426

Benvenuto Benve

Offerta Libera
Benvenuto Benvenuti (Livorno 1881 - 1959) SCHELETRO DI CAPANNA olio su tela, 52,4x68,8 firmato e datato in basso a sinistra B. Benvenuti 1908 sul retro, iscritto: Uno dei migliori esempi dellarte di Benvenuto Benvenuti Piero Dini. Dipinto pubblicato sul  italiano . Provenienza: Roma, Ettore Serra; Montecatini, Piero Dini; Livorno, Gino Virgili; Livorno, Collezione Fulvio Venturi (timbro e firma al retro sulla tela e sul telaio); Milano, Finarte, 6 dicembre 1988, n. 31 Esposizioni: Livorno, Villa Maria, Benvenuto Benvenuti, febbraio-marzo 1982, n. 41 Bibliografia: T. Fiori, F. Bellonzi, Archivi del Divisionismo, Officina Edizioni, vol. 2, p. 179 nr. XVI 53 e p. 457 fig. 2196 (illustrato); A Conti e R. Monti, Benvenuto Benvenuti, catatlogo della mostra, Villa Maria, Livorno, febbraio-marzo 1982, p. 41, n. 21 (illustrato); Lara-Vinca Masini, Larte del Novecento. DallEspressionismo al Multimediale, vol 2,, Giunti gruppo Editoriale, Firenze 1989, p. 189, n. 499 (illustrato); G.L. Marini, Il valore dei dipinti dellOttocento e del primo Novecento. Lanalisi critica, storica ed economica, Umberto Allemandi & C., Torino 1989-1990, p. 59. Tra il 1907 e il 1908, Benvenuti definiva un repertorio di simboli, che, declinati attraverso i decenni in innumerevoli varianti e rielaborazioni, avrebbero conferito alla sua pittura un carattere inconfondibile. Si trattava di spunti offerti dalla tradizione naturalistica, quella inerente alla quotidianità e al ciclo delle stagioni in un contesto agreste, esemplificate nelle composizioni dei primi anni del secolo, come questo Scheletro di capanna appartenuto in origine alla collezione di Ettore Serra. Si tratta di unopera di notevole interesse, appartenente alla prima maturità dellartista, quando giunge ad una personale autonomia di linguaggio rispetto al primo accostamento alla tecnica, e alla visione divisionista, avvenuta agli inizi del secolo dopo il suo incontro con Vittore Grubicy De Dragon. Non solo il soggetto è tipico del pittore, ma anche il taglio compositivo e il trattamento della materia pittorica rispondono alle peculiari caratteristiche dello stile maturo di Benvenuti. La materia pittorica incorpora, nel suo andamento a tratti, la luce, riportandola, malgrado lassunto vagamente divisionista, a una calibrata misura tonale. Nello sperimentare la tecnica divisionista Benvenuti guarda alle opere di Grubicy, soprattutto nella definizinoe di una trama pulviscolare e impostata su tonalità madreperlacee. Come in tutta lopera di Benvenuti, la forza coloristica non scardina limpianto disegnativo dellimmagine, caratterizzata anche in questo dipinto per i suoi insistiti andamenti lineari. Il dipinto, compiuta espressione di questo tema, fu riprodotto sugli Archivi del Divisionismo con una datazione agli anni 1913-1914, che fu opportunamente riportata al 1908 da Andrea conti nel catalogo della mostra retrospettiva del 1982. Dellopera si conoscono almeno tre versioni eseguite con tonalità differenti a scandire i diversi momenti della giornata: Scheletro di capanno con colombe o Echi remoti del 1907-1908 (olio su tela, cm 53x65,5; Firenze, raccolta S.M.; cfr. Benvenuto Benvenuti dal vero al simbolo. 1881-1959, catalogo della mostra, a cura di S. Rebora, Cinisello Balsamo 2001, p. 76, n. 21), probabile pendant del dipinto qui esposto, Scheletro di capanno del 1913-14 (olio su tela, cm 42x57,7; cfr. Rebora, 2001, p. 77, n. 22) e Scheltro di capanna dello stesso anno di collezione privata (olio su tela, cm 28x40; pubblicato su Ottocento. Catalogo dellarte italiana dellOttocento, n. 19, Milano 1990, s.p.).