Arte Moderna e Contemporanea, Design

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Primo Conti (Fi

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Primo Conti (Firenze 1900 - Fiesole 1988) INTERNO DI OSTERIA olio su cartone, cm 57x41 firmato e datato 1917 Provenienza Collezione privata, Alessandria Collezione Stelp, Salisbury, Rhodesia Bibliografia Luigi Carluccio, Primo Conti, Torino, 1967, tav. 64 Nato a Firenze il 16 ottobre 1900, Primo Conti, enfant prodige, manifesta subito uninnata genialità Il suo primo dipinto Autoritratto (1911) è seguito dalla stesura di scritti poetici, inviati a diverse riviste, e composizioni musicali (Romanza per violino e pianoforte, opera musicale pubblicata dalleditore Forlivesi nel 1913). Felicemente dotato di un temperamento eclettico, egli scolpisce, dipinge ad olio, disegna con caparbietà nel suo primo studio situato in Piazza Savonarola, alletà di soli dodici anni. Lincontro con i pittori futuristi avviene nellinverno del 1913 in occasione della mostra organizzata presso la Libreria Gonnelli, al numero 10 di Via Cavour e della rivista Lacerba, organo del movimento futurista fiorentino, fondata da Soffici e Papini. Tra i più assidui frequentatori della saletta della Libreria Gonnelli, Conti dimostra di essere molto attratto, insieme ad altri pittori in erba fra cui il giovane Rosai, di soli 5 anni più grande, dalle iniziative promosse da Ferrante Gonnelli, libraio intelligente e sostenitore dellarte moderna. Nel 1914 a Firenze avviene lincontro con il futurista Boccioni, presente presso la libreria di Via Cavour con unesposizione personale di scultura al cui allestimento Conti lavora con grande passione. Lartista è attratto dalla cultura francese fauve, da artisti quali Matisse, Derain, da un espressionismo francese volto ad indagare le infinite possibilità offerte dal colore, la sua forza plastica, i suoi rimandi psicologici, e ciò è ben visibile in opere come Nudo di ragazzo (1915) e Allegoria (1914). La confermata attenzione dellartista per il movimento futurista si palesa ufficialmente al Teatro Verdi, rilevato dal padre in società con i fratelli. La sera del 12 dicembre 1913, uscendo di soppiatto da casa, il tredicenne Conti vi si reca con lamico Rosai per assistere a un evento: La Grande Serata Futurista, conclusasi tra i fischi e lanci di frutta e uova marce. Poco dopo si reca a Roma in visita dal grande maestro futurista Giacomo Balla, che lo accoglie, con molta familiarità e simpatia, nel suo villino di Via Paisiello. A Boccioni che era morto lanno prima, Balla era già subentrato come artista di punta del Futurismo pittorico e sarà lui, traghettatore dellideale futurista negli anni Venti, il vitale collante fra la prima e la seconda generazione di artisti. Nellestate del 1917, a Napoli incontra casualmente Filippo Tommaso Marinetti che lo incoraggia ad aderire al Futurismo e lo invita a fargli leggere i suoi scritti. Ladesione alla poetica futurista risulta sensibilmente visibile nei dipinti realizzati al suo rientro in Toscana, quelli eseguiti fra il 1917 ed il 1919. Un innato intuito pittorico, insieme alla vivace versatilità del suo ingegno caratterizzano la ricerca artistica di Primo Conti portandolo sullo scorcio del secondo decennio del 900 a realizzare opere come La Cocomeraia, eseguita utilizzando la tecnica dellolio e del collage su tavola, Simultaneità di ambienti, Vicolo notturno, Antignano dallalto, i collages con scritte e ritagli di giornale, le nature morte con le pere, le fette di cocomero, i fiaschi di vino, lavori dove vive il ricordo del Soffici futurista insieme ad una felicità cromatica, tipica della tavolozza fauve, amata dal giovanissimo Conti negli anni precedenti. (M.C.Ricciardi, Primo Conti: biografia degli anni futuristi in Primo Conti. Lopera futurista 1911-1920 a cura di S.De Rosa, Firenze 2000, pp.105-106)