BORROMEO, San Carlo (1538-1584). Concessione di indulgenza con firma autografa “Carolus Car[dina]lis Borromeus Archiep[iscopu]s”, datata 1 gennaio 1570, e con sigillo di ceralacca entro scatola.
Documento pergamenaceo oblungo (412 x 453 mm), con ampia intestazione a stampa “Carolvs Borrhomaevs S.R.E.TIT. Sanctae Praxedis Presbyter Cardinalis, Dei, et Apostolicae Sedis Gratia Archiepiscopvs Mediolani etc.”, contornata su tre lati da grande e ricca cornice xilografica che raffigura intrecci di foglie d’acanto abitati da angeli, ritratti di San Pietro e di San Paolo agli angoli, iniziale “C” con stemma di San Carlo Borromeo al suo interno. L’intestazione a stampa è seguita da 10 righe manoscritte in bella grafia dalle quali si evince che Carlo Borromeo, in qualità di arcivescovo di Milano, concede “per tre anni prossimi cento giorni di vera Indulgenza […] a tutti quelli, che veramente contriti et confessi, o che haueranno fermo proposito di confessarsi à i tempi debiti visitaranno la Chiesa della S.ma Pietà di Canobio diocese nostra di Milano dagli ultimi Vesperi del giorno dell’Epifania per tutti li doi giorni immediatamente seguenti, dicendo tre pater nostri et tre ave maria […]”. L’indulgenza è confermata e rinnovata per altri tre e altri sei anni in calce al documento, ove si trova, appeso ad una cordella rossa, una scatola rotonda in metallo contenente il sigillo in ceralacca rossa con sopra lo stemma di San Carlo. Il sigillo è integro ma ha un frammento spezzato e i bordi sbeccati; la scatola è priva di coperchio. La pergamena ha qualche irrilevante foro ai margini ed è montata sotto vetro entro cornice in metallo.
Il Santuario della SS. Pietà di Cannobio sorge sul Lago Maggiore, a tre chilometri dal confine con la Svizzera. Fu costruito proprio per volontà di San Carlo Borromeo su una preesistente e modesta chiesa sorta sul luogo di un miracolo avvenuto nel 1522.