(Diritto) GAMBIGLIONI, Angelo. De maleficiis, cum additionibus
D Augustini Ariminensis, D. Hieronymi Chuchalon, & D. Bernardini
de Landriano. Hic accesserunt eiusdem argumenti tractatus
diuersi, nempe Do. Alberti de Gandino. Do. Bonifacii de Vitalinis.
Do. Pauli Grillandi. Do. Baldi de Periglis. Do. Iacobi de Arena. Omnia
nunc demum ex uetustissimorum exemplarium collatione ab
innumeris mendis, quibus hactenus scatebant, repurgata, summarijsque
illustrata. Lugduni, apud haeredes Iacobi Iuntae,
1555.
In 8vo (172 x 121 mm). 826 [2] pp. Marca tipografica al frontespizio,
iniziali e fregi xilografici. Testo su due colonne. Pergamena
flessibile coeva con titolo (sbiadito) manoscritto al dorso e al taglio
inferiore. Antiche firme di appartenenza al frontespizio (una cassata),
ove è presente anche una lieve gora e una piccola macchia
marginale, macchia d’inchiostro all’angolo inferiore di quasi metà
del libro, ma che in realtà affligge l’angolo delle pagine solo in punta,
rare annotazioni antiche.
[Con:]
GAMBIGLIONI, Angelo. Indices duo, quorum unus est super
tractatum Angeli Aretini de maleficiis: alter vero in Alberti Gandini,
Bonifacii Vitalini, & aliorum nempe Pauli Grillandi, Baldi de
Periglis, necnon Iacobi de Arena eiusdem materiae tractatus. [Rilegato
con:] Tractatus diuersi super maleficiis, nempe Do. Alberti
de Gandino. Do. Bonifacii de Vitalinis. Do. Pauli Grillandi. Do.
Baldi de Periglis. Do. Iacobi de Arena. Lugduni, apud haeredes
Iacobi Iuntae, 1555.
In 8vo (170 x 123 mm). 66 carte e 702 [2] pp. Marca tipografica
ad entrambi i frontespizi, iniziali e fregi xilografici. Testo su due
colonne. Pergamena flessibile coeva (sciupata), cerniera anteriore
quasi sciolta. Antiche firme di appartenenza alla sguardia, pallida
gora al frontespizio e alle carte successive, macchie d’inchiostro ad
una decina di carte, occasionali macchiette, gore marginali e sottolineature
coeve, galleria di tarlo al margine inferiore degli ultimi
sette fascicoli.Il trattato più famoso dell’illustre giurista Angelo Gambiglioni,
magistrato e docente a Ferrara e a Bologna, oltre che
bibliofilo collezionista. “Gli scritti del G. hanno impresso un’orma
profonda nella storia del diritto. Celeberrimo il Tractatus de maleficiis,
la più popolare e diffusa trattazione di diritto e procedura penale,
apparsa circa centocinquanta anni dopo le fatiche di Alberto
da Gandino e Bonifacio Antelmi (pseudo-Vitalini). Noto da sempre
il luogo della sua composizione, Bologna, l’anno, il 1438, è stato
precisato di recente sulla base del manoscritto della Biblioteca
apost. Vaticana, Vat. lat. 2650. […] Strepitoso il successo editoriale
testimoniato da 18 manoscritti […] dai numerosi incunaboli e dalle
successive edizioni del XVI secolo […].” (cfr. Treccani).