(Legatura papale – Clemente XII – Chirurgia) MARINI, Girolamo.
Pratica delle principali, e più difficili operazioni di chirurgia, che
riguardano il professore litotomo, ed oculista, divisa in quattordici
capitoli. In Roma, per Antonio de’ Rossi, 1723.
In 8vo piccolo (162 x 107 mm). [24] 246 [2] pp. Una tavola calcografica
ripiegata. Legatura coeva in pieno marocchino rosso scuro,
grandi armi di papa Clemente XII (Lorenzo Corsini, 1730-1740)
impresse in oro al centro dei piatti e riquadrate da triplo filetto
dorato con grandi decorazioni accantonate, dorso riccamente decorato
in oro, contropiatti marmorizzati, tagli dorati. Occasionali
fioriture, fori marginali ad un paio di carte (senza perdita di testo),
tavola gualcita e con strappi, minime tracce d’uso alla legatura.
Girolamo Marini fu litotomo ed oculista preciano che
operava presso l’ospedale del Santo Spirito in Saxia di Roma. Nel
presente trattato parla di occhi e vista, anatomia della vescica e
membro virile, “dell’orinar sottile, biforcato, e a trivello, a goccie
[sic] e sparpagliato, detto volgarmente Carnosità”, dei calcoli renali,
di pietre nella vescica e del modo “di cavarla” a fanciulli e donne, e
infine di ernia carnosa, ernia acquosa e labbra leporine. La Scuola
chirurgica preciana fiorì in Val Castoriana dalla fine del Medioevo,
attorno al centro culturale e religioso dell’abbazia benedettina di
sant’Eutizio. La sua caratteristica distintiva fu quella di essere una
scuola empirica, ovvero non sviluppatasi nell’ambito di un’università
ma a partire da osservazioni di tipo empirico. Raggiunse l’apice
della propria fama nel Cinquecento.