(Medicina) CESALPINO, Andrea. Peripateticarum quaestionum
libri quinque. Venetiis, apud Iuntas, 1571.
[Legato con:]
FERRARI, Ottaviano. De sermonibus exotericis liber. Venetiis,
apud Aldum, 1575.
Due opere in un volume in 4to (215 x 160 mm). Prima opera: [xiv]
128 carte. Segnatura: a8b6A-Q8. Completo. Marca xilografica di Luacantonio
Giunti al frontespizio. Iniziali e fregi xilografici. Seconda
opera: [viii] 114 [2] pp. Segnatura: ast4 A-N4 O6. Completo. Marca
con ancora aldina al frontespizio. Piena pergamena flessibile coeva,
tracce di titolo manoscritto al dorso, tracce di bindelle, cerniera
posteriore sciolta, minime fioriture alla seconda opere, per il resto
splendido esemplare marginoso e freschissimo.
PRIMA EDIZIONE del primo e più importante trattato
pubblicato dal medico e botanico aretino Andrea Cesalpino (1519-
1603), ove appare per la prima volta la descrizione della circolazione
sanguigna, per il quale lo stesso Cesalpino conia il termine
“sanguinis circulationi” (c. 111v, linea 22). “Contrariamente alle
affermazioni di Galeno, il C. sostenne che non il fegato o il cervello,
ma il cuore è il centro propulsore del sangue, attraverso le
valvole relative, la cui disposizione indica il movimento circolare e
non di flusso e riflusso. La descrizione della circolazione del sangue
è minuta e precisa, e conviene dedurne che gli fossero note la
funzione e le differenze tra le vene e le arterie, l’importanza delle
valvole cardiache e dei vasi capillari, le anastomosi artero-venose,
la necessità del contatto dell’aria con il sangue per diminuirne il
calore ecc. Il C. non si limitò a formulare ipotesi generali, ma vi
giunse per osservazioni sperimentali su incisioni e legature.” (cfr.
Treccani) Sulla differenza tra la scoperta di Cesalpino e la lezione di
William Harvey (1578-1657), medico inglese al quale si attribuisce
la prima descrizione completa del sistema circolatorio, si veda Thomas
Wright, Circulation. William Harvey’s Revolutionary Idea (Chatto
& Windus 2012), p. 193: “The anatomist Andreas Cesalpino anticipated
virtually every element of Harvey’s theory, even using the
word ‘circulation’, albeit in exclusive reference to the chemical distillation
of the blood. What the Italian lacked was the vision of the
blood’s rapid circular path which informed Harvey’s work; had he
discussed the matter with his fellow countryman Giordano Bruno,
Cesalpino may very well have hit upon Harvey’s idea.”