CIOTOLA
GUBBIO, 1535-1540
Maiolica decorata in blu di cobalto, lustro rosso e lustro dorato.
Alt. cm 3,5, diam. cm 17, diam. piede cm 8,5.
Sul retro cartellino cartaceo con scritta stampata in oro e blu: “FLORENCE TACCANI ANTICHITÀ / Milano Via Santo Spirito 24 / tel 781288”.
Provenienza
Collezione Florence Taccani, Milano;
Collezione privata, Milano
Esposizioni
XXIII Mostra Mercato Antiquari Milanesi, 1986
La ciotola ha forma emisferica priva di piede d’appoggio, forma leggermente umbonata al centro e concava al retro.
Sul fronte il cavetto mostra il ritratto di una fanciulla di profilo rivolta a sinistra, delineato in blu di cobalto a punta di pennello con ombreggiature realizzate con pennellate maggiormente diluite. La giovane porta i capelli sciolti sulle spalle e appena trattenuti da un nodo sulla nuca per lasciare scoperta la fronte. Una sottile camiciola pieghettata copre il petto mentre un corpetto accollato, realizzato in lustro oro, le cinge il busto lasciando scoperte le ampie maniche dell’abito, colorate con lustro rubino. Di fronte alla fanciulla un sottile tralcio fogliato delineato in lustro dorato riempie la campitura. Sulla tesa alcune riserve alternate mostrano decori a larghe foglie accartocciate, un motivo a dente di lupo alternato a fruttini e metope rettangolari: tutti elementi realizzati in lustro oro e rubino e delineati in blu di cobalto. Sul retro cerchi concentrici in rosso rubino.
L’impianto decorativo è quello classico delle “belle” donne, che ha molti confronti e innumerevoli esempi in tutta la produzione ceramica del Cinquecento. Tuttavia per forma, dimensioni e realizzazione decorativa l’esemplare in analisi si distingue per l’accuratezza nella stesura dei dettagli e per la perizia nell’applicazione del lustro, che s’insinua nelle campiture ad esso riservate, distinte non solo dalle linee blu, ma anche dalla sottile incisione dello smalto.
Per forma e per modalità decorativa i confronti più significativi si ritrovano nell’ambito della produzione ceramica eugubina, di cui la Giacomotti ha proposto un interessante repertorio: notevole è la somiglianza nel modo di proporre il ritratto di profilo in due coppe con santa Maddalena del Musée national de céramique de Sèvres e del musée national du Moyen Âge di Cluny (1), ma anche l’elemento della foglia accartocciata, qui proposto con rilievo appena accennato, che trova riscontro in numerosi esemplari con varianti, sempre però associata alla forma a basso piede privo di cercine (2).
1 GIACOMOTTI 1974, pp. 224-225 nn. 735, 739;
2 GIACOMOTTI 1974, pp. 223-226.