Plinio Nomellini
(Livorno 1866 - Firenze 1943)
PASTORE CON GREGGE DI PECORE
olio su tela, cm 90,5x110
firmato in basso a sinistra
Provenienza
Collezione privata
"La pittura in Francia aveva avuto la grande rivoluzione del realismo di Courbet. In Italia l’accademia era stata contestata e combattuta, dalla Scapigliatura a Milano con Tranquillo Cremona, Mosè Bianchi, Carcano, Bazzaro, a Firenze dalla "macchia" con Giovanni Fattori, Telemaco Signorini, Silvestro Lega. L'interpretazione della "macchia" fatta da Ugo Ojetti è condivisa da Nomellini: "Il color non mutar mai, divenir soltanto per luce più chiaro o più scuro, l'affare più importante nel dipingere esser dunque di vedere e di rendere bene le macchie di chiaro e di scuro, non facendo le figure più grandi di quindici centimetri, vale a dire di quella dimensione che assume il vero guardato a tal distanza da non essere più possibile di percepirlo altro che per masse, cioè per macchie di chiaro e di scuro".
(da E.B. Nomellini, Plinio Nomellini tra mito e sogno, in Plinio Nomellini. I colori del sogno, catalogo della mostra (Galleria d'Arte Moderna, Firenze, 26 settembre – 31 ottobre 1998), a cura di E.B. Nomellini, Torino 1998, pp. 11-20, in particolare 13)