UN SECOLO TRA COLLEZIONISMO E MERCATO ANTIQUARIO A FIRENZE

98

Vincenzo Meucci                                                           

€ 8.000 / 12.000
Stima
Aggiudicazione
Valuta un'opera simile

Vincenzo Meucci

(Firenze 1694-1766)

ASCENSIONE DI CRISTO

olio su tela, cm 87x72

bozzetto preparatorio per il soffitto della navata nella chiesa di San Salvatore al Vescovo a Firenze

 

Provenienza

già collezione Carlo Ginori

 

Esposizioni

Gli Ultimi Medici. Il tardo Barocco a Firenze, 1670-1743, Firenze, 1974, n. 170

 

Bibliografia

Gli Ultimi Medici. Il tardo Barocco a Firenze, 1670-1743, Firenze, 1974, pp. 288-289, scheda 170

S. Bellesi, Catalogo dei Pittori Fiorentini del ‘600 e ‘700, Biografia e Opere, vol. III, Firenze, 2009, p. 119

C. Iacomelli Lenzi, Vincenzo Meucci: (1694-1766), Firenze, 2014, pp. 131, 190

 

Bibliografia di riferimento

M. Gregori, R. P. Ciardi (a cura di), Storia delle Arti in Toscana, Il Settecento, Firenze, 2006

 

 

Il dipinto qui proposto, proveniente dalla collezione di Carlo Ginori, è il bozzetto preparatorio per l’affresco della volta di San Salvatore al Vescovo a Firenze raffigurante L’Ascensione di Cristo; l’opera si inserisce in un ciclo decorativo eseguito tra il 1737 e il 1738 su commissione dall’arcivescovo Giuseppe Martinelli che apportò una radicale trasformazione degli spazi interni della chiesa duecentesca grazie al progetto dell’architetto Bernardo Ciullini. Le decorazioni della piccola chiesa, alla quale si accede attraverso il cortile del palazzo Arcivescovile nel quale è incastonata, nonostante la bella facciata romanica bicroma si affacci su piazza dell’Olio, furono eseguite da alcuni tra gli artisti più rappresentativi del Settecento fiorentino tra cui Giovanni Domenico Ferretti, Pietro Anderlini, Mauro Soderini e Vincenzo Meucci.

Il Meucci, oltre alla volta, dipinse anche la Resurrezione di Cristo sulla parete destra della stessa chiesa. Nel bozzetto qui presentato ritroviamo i caratteri stilistici principali delle sue opere, l’eleganza delle figure e la ricca varietà cromatica oltre all’impostazione dello spazio ben definita.

La formazione artistica del pittore si svolse inizialmente a Firenze con lo scultore Giovacchino Fortini e successivamente tra Piacenza e Bologna, come allievo prima di Sebastiano Galeotti e poi di Giovanni Gioseffo dal Sole. Insieme a Giovanni Domenico Ferretti, che gli fu amico e rivale, oltre che compagno di studi a Bologna, Meucci collaborò all’esecuzione degli affreschi nel convento di San Domenico al Maglio a Firenze (oggi Scuola di Sanità Militare).

Il suo stile originale e la sua grande abilità compositiva, che comprende sia elementi tardobarocchi che classicisti, soprattutto per le opere a fresco, gli fecero riscuotere un grande successo tra i mecenati e i committenti più diversi come il marchese Giovanni Battista Salimbeni a Firenze, il vescovo Alessandro II Chigi-Zondadari a Siena e il cardinal Neri Corsini a Roma, per i quali eseguì soggetti religiosi, profani e celebrativi.

Tra le sue opere più importanti va menzionata senza dubbio la decorazione della cupola di San Lorenzo raffigurante la Gloria dei Santi fiorentini eseguita tra il 1740 e il 1742 su commissione di Anna Maria Luisa dei Medici.