LACTANTIUS, Lucius CaeciliusFirmianus. De divinis institutionibus adversus
gentes.(Venetiis, per magistrum Theodorum de
Ragazonibus de Asula, 1390 [i.e. 1490]. Vigesimo primo mensis Aprilis).
In folio (300 x 210 mm). [148] carte, di cui a1 e b1r bianche. Segnatura:
a-f8 g6 h-k8 l6 m-o8 p14 q-r8 s6 t4. Completo. Carattere romano,
con qualche passo in greco. Carta b1 decorata da iniziale
“M” miniata (ma purtroppo danneggiata dall’acqua) e da stemma
miniato al margine inferiore, contenente le iniziali “B. A.”, le stesse
della nota di possesso coeva “Bart. Aquaviva” su a1r. Capilettera
miniati in rosso e blu di diverse dimensioni. Prime carte interessate
da ampia gora (talora più evidente) e con piccola lacuna al margine
esterno (che nelle carte successive presenta una breve galleria di
tarlo); altre pallide gore e qualche foglio occasionalmente brunito.
Legatura in cartonato rustico con titolo anticamente manoscritto
al dorso e al taglio inferiore, sguardie rinnovate, ex libris di primo
Novecento.
Interessante esemplare miniato di questa edizione
delle opere di Lattanzio (ca. 250-317), celebre apologeta cristiano
e consigliere dell’imperatore Costantino. L’edizione, curata dal vescovo
umanista Giovanni Andrea Bussi (1417-1475), comprende
i sette libri del De divinis institutionibus, primo tentativo di sintesi
dell’insegnamento cristiano, seguiti dal De ira Dei, dal De opificio
Dei, dal poemetto in esametri De Phoenice carmina (con citazioni di
brani sulla fenice tratti dalle Metamorfosi di Ovidio e dall’Inferno di
Dante, canto XXIV, 106-111), dal De resurrectionis dominicae die, ed
infine dal Nephythomon, compendio delle Institutionibus. Nonostante
i difetti, si tratta di una copia genuina su carta forte e per lo più
bianca, particolarmente marginosa.
Goff L10. IGI 5627. BMC V 477. GW M16563. ISTC il00010000.