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Seguace di Antonio Canal, detto Canaletto, sec. XVIII
L'ARCO DI TITO E GLI ORTI FARNESIANI
olio su tela, cm 48x37
iscritto a pennello al retro della di rifodero "Arch of Titus Vespasianus at Rome by Canaletti"
sul telaio iscrizione "bought March 1823 W.H Marriott"
Il dipinto deriva con alcune varianti dalla nota veduta romana, parte di una serie di cinque, appartenuta al Console Smith e ora nelle collezioni reali inglesi, firmata per esteso da Antonio Canal e datata 1742 (W. Constable – J.J. Links, Canaletto. Giovanni Antonio Canal 1697 – 1768, Oxford 1989, I, tav. 71, n. 386; II, pp. 391-92, n. 386). L’esistenza di due repliche variate generalmente attribuite a Bernardo Bellotto, tornato proprio in quell’anno da un viaggio di studi a Roma, ha suggerito che anche il dipinto ora a Windsor sia nato su suoi disegni rielaborati dallo zio. La veduta qui offerta si accosta comunque alle versioni di Bellotto (coincidendo nelle dimensioni con una di esse) per quanto riguarda l’illuminazione, con una zona d’ombra più ampia e contrastata rispetto al prototipo di Canaletto.