PIATTO, URBINO, 1550-1560
in maiolica decorata a policromia con raffigurazione istoriata del mito di Peleo e Teti, riunendo insieme più episodi dello stesso mito: a destra Peleo si salva dai mostri nel regno di Acasto, al centro Peleo cerca di insidiare Tetide, la Ninfa da cui avrà sette figli tra i quali Achille, e a sinistra una scena della lotta di conquista della ninfa che si trasforma in elementi della natura, acqua, fuoco e vari animali. La legenda sul retro del piatto conferma la lettura del mito “ de Peleo et tetis”. Lo stesso tema, tratto dalle Metamorfosi di Ovidio (XI, 238-265) compare in molti esemplari dell'istoriato, ma l'attribuzione a un pittore attivo nella bottega urbinate dei Fontana verso la metà del XVI secolo non trova conferma al confronto con esemplari simili. L'autore usa i moduli compositivi e uno stile rapido, non sempre preciso, vicino alle botteghe metaurensi, influenzato dalla maniera di Orazio Fontana, ma allo stesso tempo non distante dalle opere pesaresi. Sul retro un’etichetta recita From the Castellani Collection Rome e l’altra indica il numero nella raccolta di provenienza Collezione Consigli n. 85 Urbino 1540 c.; diam. cm 22,6