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Firenze, 
mar 20 Giugno 2017
Asta Live 215
47

(Architettura  Illustrati 600) VITRUVIO. Les dix livres darchitecture de  

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(Architettura – Illustrati 600) VITRUVIO. Les dix livres d’architecture de Vitruve corrigez et traduits nouvellement en François, avec des Notes & des Figures. Seconde Edition reveuë, corrigée, & augmentée. Par M. Perrault. A Paris, chez Jean Baptiste Coignard, 1684.

In folio (420 x 280 mm). [xviii] 354 [16] pp. [1] tavola. Antiporta calcografica incisa da Scotin su disegno di Sébastien Le Clerc, due testatine, due iniziali, un finalino e 67 tavole calcografiche (di cui 8 a doppia pagina montate su brachette); numerose illustrazioni xilografiche e diagrammi nel testo. Vitellino coevo, dorso a 6 nervi e 7 comparti, il secondo con tassello in marocchino rosso con titolo dorato, gli altri riccamente decorati in oro, sguardie marmorizzate, tagli spruzzati di rosso. Legatura sciupata, pagine leggermente ingiallite, irrilevanti tracce del tempo.

Seconda e più completa edizione tradotta e commentata da Claude Perrault, dopo la prima del 1673. Perrault (1613-1688), fratello del celebre Charles autore di favole, fu architetto di fama (partecipò alla costruzione della facciata est del Louvre). “L’unica traduzione di Vitruvio in francese, quella di Jean Martin del 1547, era ormai giudicata del tutto insufficiente. Una nuova traduzione che rappresentasse un riferimento teorico ufficiale e autorevole per l’Architettura francese, era una necessità impellente nell'ambito della politica culturale centralistica di Colbert che avrebbe portato, nel 1671, alla fondazione dell’Accademia reale di Architettura. La traduzione dei dieci libri del De architectura era un'impresa difficile e complessa […]. Alla conoscenza del latino e del greco, occorreva che fosse associata, oltre alla ovvia competenza teorica, storica e pratica in architettura, anche quella in una varietà di campi delle scienze naturali e della tecnica. Dando prova del rigore del suo approccio metodologico, Perrault riuscì nel difficile compito affidatogli da Colbert. La sua molteplicità di interessi, acutezza logica e rigore scientifico fecero sì che, nel relativamente breve tempo di sei o sette anni, egli portasse a termine l'opera, pubblicata nel 1673, raggiungendo un risultato da allora unanimemente apprezzato per la sua alta qualità scientifica. Nel ricchissimo apparato di note, Perrault riuscì spesso a chiarire passi oscuri e a lungo controversi, facendo anche ricorso alle sue conoscenze ed esperienze dirette in campo scientifico. L’opera fu ampiamente letta e commentata in un gran numero di sedute dell'Accademia reale di Architettura”. (Wikipedia) Le splendide e raffinatissime tavole calcografiche a corredo del testo sono opera dei maggiori incisori del tempo.