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mer 27 Settembre 2017
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FERRARI TESTAROSSA (1988)

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FERRARI TESTAROSSA (1988)

 

TELAIO N. ZFFSG17A5K0079436

 

MOTORE: 12 CILINDRI BOXER

CILINDRATA: 4942 CM3

POTENZA: 380 CV A 8250 G/M

CARROZZERIA: BERLINETTA PININFARINA – SCAGLIETTI

 

Questa auto, disegnata da Leonardo Fioravanti per la Pininfarina e carrozzata negli stabilimenti Scaglietti, rappresentò una grandissima novità stilistica, mentre tecnicamente era una evoluzione estrema del progetto della berlinetta a motore boxer centrale, iniziato con la BB512.

Con la Testarossa vennero cambiati i fondamenti stessi che stavano alla base del disegno e delle volumetrie della carrozzeria: infatti, lo spostamento dei radiatori dal muso alla parte centrale-posteriore della macchina, determinato dal desiderio di concentrare le masse il più possibile verso il centro del veicolo (oltre a considerazioni legate all’efficienza della meccanica e all’isolamento termico dell’abitacolo), cambia radicalmente l’importanza del muso e della sua griglia, e determina la necessità di grandi prese d’aria laterali.

La novità introdotta da Pininfarina fu la trasformazione della presa d’aria in un elemento stilistico: e le griglie orizzontali divennero un must assoluto per quegli anni, tanto da essere poi riutilizzate in infiniti prodotti, automobilistici ma non solo.

La Testarossa fu prodotta, in varie versioni, dal 1984 e fino al 1996 e quindi non solo fu una vera rivoluzione nell’ambito del design delle ‘rosse’, ma rimarrà per sempre l’ammiraglia che ha traghettato Maranello dal periodo di Enzo Ferrari, attraverso la breve ma difficile transizione della fine degli anni ’80, nel periodo di grande rinascita commerciale e sportiva della gestione Montezemolo.

La Testarossa che vi presentiamo oggi fa parte di una serie di vetture che nel 1984 erano state aggiornate rispetto alle primissime, e si riconoscono immediatamente per la presenza di un doppio specchietto esterno e per le ruote a cinque bulloni in luogo del gallettone centrale. Tutta la carrozzeria è realizzata in lega d’alluminio, eccezion fatta per le portiere e il padiglione, realizzati in acciaio per aumentare la sicurezza passiva.

Tecnicamente la Testarossa, come la BB prima di lei, si ispirava alle Formula Uno, montando il motore centralmente e utilizzando il sofisticato schema in cui i dodici cilindri erano disposti a V di 180., ovvero ‘boxer’: nessun altro costruttore ha osato tanto su una vettura di normale produzione.

Con la Testarossa, gli interni Ferrari iniziavano ad arricchirsi, tanto che il catalogo dichiarava: “- … dotata di un eccellente confort e con una ricchezza di dotazioni paragonabile solo a quella delle più prestigiose berline. … L’abitacolo è totalmente rivestito in pelle: completissima la dotazione degli accessori, tra i quali non mancano il condizionatore d’aria con regolazione automatica della temperatura e un ottimo impianto radio-“ La serie terminò nel 1996, e così ebbe fine la linea delle sportive di alta gamma Ferrari a motore centrale: alla ricerca di una migliore diffusione la Ferrari decise che le successive Coupé a dodici cilindri sarebbero tornate al vecchio schema del motore anteriore-centrale. Questa decisione portò con sé anche la fine del motore boxer, per forza di cose più largo di un V12, e quindi, apparentemente, con la 550 Maranello si fece un passo indietro.

Ciò che è certo, è che non ci sarà mai più una automobile come la Testarossa, con la sua tecnica senza compromessi e la sua linea unica al mondo.

La vettura qui raffigurata è stata costruita per il mercato americano e pertanto è già dotata di marmitta catalitica; questo esemplare inoltre risulta particolarmente interessante dato che ha avuto soltanto 2 proprietari ed in totale ha percorso meno di 20.000 chilometri, pur essendo sempre stato sottoposto a tutti gli interventi di manutenzione.

La vettura è in ottime condizioni meccaniche, ma per sicurezza consigliamo all’acquirente di sottoporla a un controllo e di sostituire i fluidi, i filtri e particolari deperibili.