JAGUAR 340 (1968)
TELAIO N. 1J/80195DN
MOTORE: 6 CILINDRI IN LINEA, BIALBERO
CILINDRATA: 3400 CM3
POTENZA: 210 CV
CARROZZERIA: BERLINA
Nei primi anni ’50 la Jaguar –sotto l’abile guida di Sir William Lyons- si trasformò da piccolo specialista in una vera e propria industria automobilistica.
La chiave di questo sviluppo fu il formidabile motore XK, progettato durante la guerra e lanciato nel 1948, e la linea di berline compatte. Questa linea fu inaugurata dalla “2,4 litri” del 1955 poi chiamata retroattivamente ‘Mk I’ dopo l’uscita della ‘MK II’ nel 1959.
La MkII, prodotta con motorizzazioni da 2400, 3400 e 3800 cm3, ebbe un grande successo, tanto da essere prodotta in totale in 82.208 esemplari.
La vettura qui proposta fa parte della serie finale delle MkII, ed era denominata più semplicemente ‘340’: prodotta solo dal 1967 al 1969, la 340 si fermò a 2.655 esemplari, ed è quindi una delle più rare versioni della berlina compatta di Coventry.
La MkII rappresenta senz’altro uno dei più amati capolavori di Sir William Lyons. Con questa macchina, Lyons aveva reinventato la Berlina Sportiva. Certo c’erano già state molte vetture degne di questa definizione, ma la MkII riuscì a coniugare le piccole dimensioni (era lunga 4,59 metri) con una buona abitabilità e prestazioni per l’epoca eccezionali, grazie ai suoi poderosi motori a sei cilindri e doppio albero. Grazie a queste qualità, la MkII si fece onore in tantissime competizioni stradali, il Rally di Monte Carlo e il Tour de France tra tutte, e in pista.
La serie finale, di cui questa vettura fa parte, fu proposta solo con le cilindrate 2400 e 3400, con la denominazione appunto 240 e 340. Nella migliore tradizione di tutte le Case automobilistiche, quando un modello sta avvicinandosi alla fine della produzione, si cerca di dare uno stimolo alle vendite offrendo una versione di fine serie ad un prezzo più conveniente. Nel caso della MkII questo fu ottenuto semplificando alcune finiture come i paraurti e l’ebanisteria interna, e soprattutto dotando le vetture di un interno in finta pelle. Queste caratteristiche però rimasero in pratica limitate al mercato inglese delle vendite a flotte: nei mercati di esportazione come l’Italia, dove i numeri erano bassi e la distribuzione era gestita privatamente, venne mantenuto lo stesso livello di prezzo e le vetture venivano ordinate con tutti gli optional, riportandole praticamente al livello di allestimento precedente. Questa vettura, oltre all’interno in pelle, ha perfino l’Overdrive e l’aria condizionata!
Negli anni ’60 la Jaguar in Italia era una vettura rarissima: per capirci nel 1965, ‘66 e ‘67 si vendettero circa 260 Jaguar all’anno, nel 1968 solo 190 e nel 1969 561. Quindi la vettura qui proposta fa parte dell’anno in cui le Jaguar vendute in Italia toccarono il minimo storico, dopo il 1960.
Già questo fatto la rende molto particolare e rara, ma la storia di questa vettura ne fa un oggetto veramente unico: essa fu acquistata da un giovanotto milanese che la usò e la mantenne per più di quarant’anni, per poi cederla ad un amico che l’aveva ammirata a lungo. Trasferita in una splendida tenuta nel Chianti, la Jaguar veniva usata saltuariamente in occasioni speciali. In tutti questi anni, e con due soli proprietari, essa ha percorso meno di 68.000 chilometri.
Si tratta quindi di una opportunità unica di aggiudicarsi una vettura totalmente originale, avendo avuto solo due proprietari ed essendo sempre stata mantenuta impeccabilmente.
E’ stata portata a Firenze da chi scrive e la vettura ha dimostrato di essere in gran forma: il motore gira benissimo, il cambio è perfetto (è il 4 marce Jaguar con sincronizzatori e Overdrive a comando elettrico) e i freni rispondono bene. Si tratta di una vettura che, dopo un accurato tagliando, sarà pronta per affrontare qualsiasi prova.
La vettura è in ottime condizioni meccaniche ma, non essendo stata usata negli ultimi tre anni, per sicurezza consigliamo all’acquirente di sottoporla a un controllo e di sostituire i fluidi, i filtri e particolari deperibili.