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mer 27 Settembre 2017
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MASERATI BITURBO (ANNO 1983)

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MASERATI BITURBO (ANNO 1983)

 

TELAIO N. ZAM331B00XB106913

 

MOTORE: TWIN-TURBO V6

CILINDRATA: 1996 CM3

POTENZA: 180 CV A 7.500 G/M

CARROZZERIA: COUPE’

 

Possedere una vettura con marchio Maserati ha sempre avuto un forte significato meccanico e storico: va ricordato infatti che nel 1914 un signore bolognese di nome Alfieri Maserati fondava un’officina per la produzione di candele e batterie, e la trasformazione delle più preziose vetture dell’epoca: le Isotta Fraschini. Per questo motivo su tutte le Maserati compare il Tridente della Statua di Nettuno di Piazza Maggiore che esprime nobiltà e prestigio e sottolinea la provenienza bolognese.

Nel 1937 la Famiglia Orsi da Modena acquistò l’azienda, dando il via ad un periodo di grandi glorie sportive e soprattutto all’inizio della produzione in piccola serie di vetture stradali. Dopo varie vicissitudini, nel 1968 la compagnia fu acquisita dalla Citroën (ricordiamo la creazione della performante SM), e nel 1973 per scarsi risultati l’azienda che nel passato aveva fatto salire l’adrenalina ai più grandi piloti, venne posta in liquidazione con il disappunto del mondo dello sport e della finanza.

Nel 1976 l’uomo d’affari, sportivo e avventuriero argentino Alejandro De Tomaso rilevò il Marchio, e diede al designer Michele Spera l’incarico di iniziare un percorso di recupero dell’intramontabile marchio ormai divenuto modenese.

Nel 1982 esce il modello di cui vi proponiamo un bellissimo esemplare: progettata da Pierangelo Andreani –titolare del Centro Stile Maserati- su ispirazione della Quattroporte di Giugiaro, a causa delle crisi energetiche e fiscali, dovette ridurre le dimensioni e la cilindrata pur mantenendo finiture in pelle e radica con buone prestazioni.

In quel periodo, in Italia fiscalmente era praticamente impossibile acquistare una vettura con cilindrata maggiore di due litri: quando uscì la Biturbo fece sensazione perché per la prima volta si poteva acquistare una Maserati senza incorrere nell’interesse del Fisco e della Guardia di Finanza, ma ancor più scalpore fece il fatto che la si poteva acquistare per il prezzo di una Alfetta 2000!

Tecnicamente, la Biturbo era caratterizzata dal motore anteriore longitudinale, a sei cilindri a V e con due turbo, trazione posteriore, sospensioni anteriori indipendenti e a bracci oscillanti posteriori, 4 freni a disco assicuravano una frenata efficiente. Nel momento che BMW, SAAB e perfino la Volvo avevano osato commercializzare automobili con il turbocompressore, un personaggio esagerato in tutto come De Tomaso deve aver pensato: “Noi ne metteremo due!”.

La vettura qui proposta è del primissimo periodo di produzione, è in buono stato di conservazione, ed ha solo bisogno di un nuovo appassionato proprietario che la riporti a correre su strada.

La vettura è in ottime condizioni meccaniche, ma per sicurezza consigliamo all’acquirente di sottoporla a un controllo e di sostituire i fluidi, i filtri e particolari deperibili.