DA MERCANTE A Collezionista: CINQUANT'ANNI DI RICERCA PER UNA PRESTIGIOSA RACCOLTA

Firenze, 
mer 11 Ottobre 2017
Asta Live 220
59

Simone Peterzano

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€ 25.000 / 35.000
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Simone Peterzano

(Venezia, 1535 – Milano, 1599)

ALLEGORIA DELLA MUSICA

olio su tela, cm 124,5x98,7

 

Bibliografia

L'allegoria della Musica di Simone Peterzano, allievo di Tiziano e maestro di Caravaggio, a cura di E.M. Dal Pozzolo, Firenze, 2012, pp. 38-49

 

Il bel dipinto qui offerto rientra nella produzione felice delle suonatrici di liuto attribuite a Simone Peterzano, importante esponente del tardo manierismo lombardo.

La fortuna riscossa da questa composizione è facilmente comprensibile se ci immaginiamo lo spettatore ammaliato dalle grazie di una figura femminile discinta, una Venere ma anche una cortigiana.

Il buio della stanza viene illuminato dal candore niveo dell'incarnato della giovane donna, nella scia delle belle fanciulle di Giorgione, Tiziano e Palma il Vecchio.

La bellezza fisica della donna e l'estasi del canto accompagnato dal liuto completavano senz'altro la malìa che il dipinto riusciva riverberare nella memoria del committente.

Ritornato a Milano dopo l'apprendistato veneziano con Tiziano, Peterzano divulgò e reiterò la composizione che ebbe grande successo realizzando questa terza versione autografa. Della serie delle "suonatrici di liuto" questa offerta è la più grande, scelta che deriva dal desiderio di aumentare l'altezza dando una maggiore monumentalità alla composizione.

La provenienza originaria della tela è sconosciuta, abbiamo solo una comunicazione orale del proprietario che fa riferimento ad una collezione privata bresciana.

Sul verso era riportato un cartiglio, adesso riportato sulla tela di rifodero, con scritto "N. 62" e una parola non comprensibile.

Ad eccezione del formato più grande il dipinto è identico a quello già presso la Galerie Virginie Pitchal di Parigi per cui è possibile immaginare l'utilizzo dello stesso cartone.

La datazione dell'opera si può far risalire agli anni Ottanta del Cinquecento, durante il periodo milanese, per via della luce calda, soffusa e ambrata derivata dallo studio delle opere di Leonardo e dei leonardeschi.