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Artista veneziano, fine sec. XVIII
VEDUTA DEL CORTILE DI PALAZZO DUCALE
olio su tela, cm 87x134
La bella veduta qui offerta raffigura il cortile del palazzo dei Dogi mostrando, nella luce pomeridiana, i risalti della facciata orientale del palazzo, ricostruita da Antonio Rizzo dopo l’incendio del 1483 e rifinita dopo il 1498 dalle decorazioni marmoree di Pietro Lombardo. In fondo, la scala detta “dei Giganti”, capolavoro del Rizzo, caratterizzata dalle figure monumentali di Nettuno e Mercurio scolpite dal Sansovino nel 1566 quali simbolo della potenza della Serenissima. Al centro, il maestoso arco Foscari conclude l’omonimo porticato sul lato settentrionale, da cui emergono le cupole della basilica marciana. Prediletto dagli allievi di Giovanni Migliara, e in particolare da Federico Moja negli anni del quinto decennio dell’Ottocento, questo soggetto compare invece più raramente tra i vedutisti del Settecento, nonostante le splendide interpretazioni del Canaletto, di Michele Marieschi e di Antonio Joli.
A queste si aggiungono l’incisione dello stesso Marieschi, fondamentalmente corrispondente alle sue vedute dipinte, preceduta da quelle di Domenico Lovisa (1717) e di Luca Carlevarijs, del1703 (cfr. Dario Succi, La Serenissima nello specchio di rame, Venezia 2013, I, pp. 44, 78, 128, 130).
È appunto dalla stampa di Carlevarijs, preparata da un disegno al British Museum, che il nostro dipinto riprende il taglio dell’ombra che, unico caso tra le diverse versioni note, avanza ben oltre il centro della veduta. Del tutto originali sono invece i gruppi di figurine ancora affaccendate nel crepuscolo della sera, in qualche modo reminiscenti degli esempi di Bernardo Canal (1664-1744) autore, non a caso, di una veduta di questo stesso soggetto.