RENATO GUTTUSO
(Bagheria 1912 - Roma 1987)
Autunno a Velate
olio su tela, cm 74x92,5
sul retro: firmato e datato
eseguito nel 1961
Provenienza
Galerie Welz, Salisburgo
Mobilio, Milano
Galleria d’Arte La Nuova Pesa, Roma
Collezione Pietro Barilla, Parma
Esposizioni
Renato Guttuso, Parma, Palazzo Pilotta, 1963-1964, ivi ripr. n.173, tav. 88b
Bibliografia
Enrico Crispolti, Catalogo Ragionato Generale dei dipinti di Renato Guttuso, Milano 1984, vol. II, tav. 61/108, p. 230
Come nel ciclo dei Tetti di Roma, nell’opera che oggi presentiamo si legge l’intimo legame che lega l’artista al luogo raffigurato, Velate, un piccolo borgo medioevale immerso nel verde delle Prealpi, vicino Varese, a cui Guttuso dedicò negli anni più dipinti. Guttuso non seppe resistere al fascino di un angolo solitario dalla natura incontaminata, alla quiete di Velate che favoriva il raccoglimento interiore e la concentrazione indispensabili per lavorare alle sue opere. Dal 1953 infatti (poco dopo il matrimonio con Mimise Dotti) egli era solito trascorrere i mesi estivi e il primo autunno a Velate, isolato nel suo “eremo” costituito da una grande villa quasi nascosta in un ampio giardino alberato, recinto da un’alta siepe. Contestualizzando il luogo e il legame di Guttuso con esso meglio si apprezzano le spezzature di piani, le campiture cromatiche e materiche, gli intrichi delle tegole e delle fronde degli alberi che creano un filone tematico inseritosi autorevolmente e con originalità nella storia delle vedute urbane. La particolarità dell'artista risiede nella straordinaria abilità con cui riesce a fondere l'eredità neorealista di Sironi e Carrà, con la nettezza e le squadrature tipiche del Cubismo di Picasso. In Autunno a Velate lo schema bidimensionale dello spazio viene rotto con forza, costringendolo in una prospettiva quasi forzata che spinge in primo piano i tetti delle case. Questo lavoro di Renato Guttuso, in cui emergono in maniera sapiente alcuni elementi di reminiscenza dell’opera di Cézanne, è esemplificativo di un momento di svolta nella pittura e nella coscienza, non solo artistica, del Maestro. Superata ormai la polemica tra figurativo e astratto, questo dipinto, una veduta del paese di Velate, così caro al maestro, esprime nient’altro che la prepotenza del reale. Niente di metafisico, né tantomeno di spirituale: laico e pragmatico, Autunno a Velate di Renato Guttuso è un’immersione totale in quel Realismo Esistenziale che dalla metà degli anni Cinquanta contraddistingue la produzione dell’artista.