Luca Giordano
(Napoli, 1634 - 1705)
LA VISIONE APOCALITTICA DI SAN GIOVANNI
olio su tela, cm 166x166
Opera dichiarata di interesse culturale particolarmente importante dal Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, Ufficio Centrale per i Beni Archeologici, Architettonici, Artistici e Storici, Divisione V, con D.Lgs. 490/1999 del 12 ottobre 1998
Esposizioni
Secolul de our al picturii napolitano, Bucarest 1972; Il secolo d’oro della pittura napoletana, Napoli 1972; Tra luci e ombre. La pittura a Napoli da Battistello Caracciolo a Luca Giordano. Rimini, Museo della Città, 1996-97; Capolavori in festa. Effimero barocco a Largo di Palazzo (1683 – 1759), Napoli, Palazzo Reale, 20 dicembre 1997 – 15 marzo 1998; Luca Giordano 1634 – 1705. Napoli, Castel Sant’Elmo – Museo di Capodimonte 3 marzo – 3 giugno 2001; Vienna, Kunsthistorisches Museum, 22 giugno – 7 ottobre 2001; Rubens e la nascita del Barocco. Milano, Palazzo Reale, 26 ottobre 2016 – 26 febbraio 2017.
Bibliografia
Secolul de our al picturii napolitano. Catalogo della mostra a cura di N. Spinosa, Bucarest 1972 (s. p.); R. Middione, in Bozzetti, modelli e grisailles dal XVI al XVIII secolo. Catalogo della mostra (Torgiano), Perugia 1988, p. 56; D.M. Pagano, in O Século de Ouro da Pintura Napolitana. Catalogo della mostra (San Paolo del Brasile – Rio de Janeiro 1989) Roma 1989, p. 80; O. Ferrari, Bozzetti italiani dal Manierismo al Barocco, Napoli 1990, p. 178 (non ill.); O. Ferrari – G. Scavizzi, Luca Giordano, L’opera completa, Napoli 1992, I, p. 355, A 688; D.M. Pagano, in Tra luci e ombre. La pittura a Napoli da Battistello Caracciolo a Luca Giordano. Catalogo della mostra (Rimini,1996-97) Napoli 1996, pp. 164-65; R. Lattuada, in Capolavori in festa. Effimero barocco a Largo di Palazzo (1683 – 1759). Catalogo della mostra, Napoli 1996, p. 179, 1.22; R. Middione, in Luca Giordano 1634 – 1705. Catalogo della mostra, Napoli 2001, pp. 354-55, 126c; M. Hermoso Cuesta, La Pintura de Luca Jordan en las colecciones españoles.Ph. D. Diss, (Università di Saragozza, 2005) Ann Arbor (MI) 2007, III, pp. 1749-50, P. 437; Rubens e la nascita del Barocco. Catalogo della mostra, Milano 2016
Reso noto per la prima volta da Nicola Spinosa in occasione delle mostre di Napoli e Bucarest, il dipinto qui offerto è stato analizzato in relazione a un bozzetto su tela di forma rettangolare di cui il nostro dipinto ripete la composizione nei suoi elementi essenziali e praticamente senza alcuna variante, se non appunto quelle dovute al diverso formato (Luca Giordano 1634 – 1705. Catalogo della mostra, Napoli 2001, pp. 354-55, 126b). Entrambe le tele raffigurano quindi la visione apocalittica ricevuta a Patmos da Giovanni, e in particolare il passo che si riferisce alla donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e coronata di stelle – immagine della Chiesa sposa del Signore ma in genere erroneamente associata alla Vergine Maria – il cui Figlio appena partorito è minacciato dalla Bestia, il dragone simbolo delle forze del Male. È essenzialmente la figura di Giovanni, e il paesaggio roccioso che fa da sfondo alla sua visione profetica, a distinguere il soggetto del nostro dipinto da quello, certamente più usuale e infatti più volte raffigurato da Luca Giordano, della vittoria dell’arcangelo Michele sul demonio, talvolta associata alla caduta degli angeli ribelli. Anche per questo motivo, il nostro dipinto e l’altra tela citata, anch’essa in collezione privata, sono stati collegati da Roberto Middione a un passo di Bernardo De Dominici, che nella sua “vita” del pittore napoletano ricorda una “Caduta di Lucifero co’ suoi seguaci” dipinta da Luca Giordano per un apparato delle Quarant’Ore nella chiesa di Santa Brigida a Napoli. Dovremmo ritenere, in questo caso, che il dipinto verticale costituisca un bozzetto d’insieme per quest’opera – non documentata altrimenti – e che il nostro possa esserne invece un “ricordo” ad uso di un collezionista o eventualmente dello stesso committente, come sembra suggerire l’elegante e curatissima cornice a trompe l’oeil che iscrive la composizione in un campo quadrato, quasi la visione apocalittica si spalancasse al di là di un’apertura circolare in pietra scolpita.
Numerosi, in ogni caso, i confronti tematici e compositivi con altre opere dell’artista napoletano, per lo più riferibili al suo ultimo tempo tra la Spagna e Napoli. Citiamo, tra le altre, il Trionfo di San Michele arcangelo, noto attraverso una copia di Francisco Bayeu nel Palazzo Reale di Madrid, e un San Michele in lotta con Lucifero davanti alla Madonna col Bambino e alla Trinità, anch’esso a Palazzo Reale; il tema della visione giovannea ritorna invece in un dipinto a El Pardo, Casita del Principe (San Giovanni ha la visione dell’Immacolata Concezione, fig. 1) del 1687.
Una datazione all’ultimo decennio del Seicento, o più precisamente al soggiorno spagnolo di Luca Giordano fra il 1692 e il 1702, appare generalmente condivisa dalla critica.