ARAZZO, FIANDRE, METÀ SECOLO XVII
raffigurante Tarquinio il Superbo che scaccia Servio Tullio dal Campidoglio. La scena è incorniciata da una ricca bordura interamente ricamata con trofei, festoni vegetali e figure: a destra e a sinistra una coppia di putti alati poggianti su basamenti scolpiti a forma di vaso baccellato trattengono nella mano sinistra un alberello, mentre la mano destra è levata verso l'alto, da cui scendono ricchi festoni di fiori e frutta. In alto al centro un ricco cartiglio affiancato da protomi alate, nel cui centro sta l'iscrizione "TARQVINIVS CAPITOLIO EXPELLITVR"; ai margini superiori, tra festoni, sono due aquile. La fascia inferiore infine è decorata con ricchi fregi naturalistici, centrata da un mascherone con figure fantastiche ai lati.
L’episodio storico raffigurato ci è narrato da Tito Livio (Ab urbe condita, libro I, cap. 48): un giorno Tarquinio si presentò in Senato e si sedette sul trono del suocero rivendicandolo per sé; Tullio, avvertito del fatto, si precipitò nella Curia. L’accesa discussione tra i due presto degenerò in scontri tra opposte fazioni, finché il più giovane Tarquinio, condotto il re fin fuori della Curia, lo scagliò giù dalle scale. Servio Tullio, ferito ma non ancora morto, fu finito dalla figlia Tullia Minore, che lo travolse con il cocchio da lei guidato, cm 410x325