Stefano Bruzzi
(Piacenza 1835 - Piacenza 1911)
PASTORELLA
olio su tela, cm 71,5x126
firmato in basso a sinistra
Stefano Bruzzi nacque a Piacenza nel 1835. Dopo un apprendistato presso Bernardino Massari si recò a Roma nel 1854. Qui allora tra i paesaggisti godeva meritata fama Alessandro Castelli e nello studio di tale maestro, senza iscriversi all'Accademia, Bruzzi acquistò gli elementi di un'ottima tecnica pittorica. A Roma entrò nella compagnia di giovani artisti del tempo come Stefano Ussi, Enrico Gamba, Raffaele Casnedi, con i quali frequentò l'accademia privata del modello Gigi. Vera intimità ebbe con Nino Costa col quale andò a dipingere dal vero ad Albano, ad Ariccia e al lago di Nemi, e questo importante sodalizio durò fino al 1857. Dal Costa fu presentato ad Arnold Böcklin, del quale conservò l'amicizia e la stima fino agli ultimi anni del grande pittore svizzero. Dopo il soggiorno romano si ritirò a Roncolo di Groppallo, sull'appennino piacentino, e lì si trattenne, salvo un breve periodo di tempo a Bologna e Milano (1860-63), fino al 1874. Qui, immerso nella pace e nella tranquillità, poté dedicarsi a dipingere il paesaggio nel continuo mutare delle stagioni, dai caldi meriggi d'estate al gelo delle nevicate d'inverno, popolandolo di contadinelli e contadinelle, di pecore, di asinelli, di bovini, di cavalli; proprio nello studio degli animali e del loro contesto naturale il Bruzzi ha rivelato una straordinaria finezza di osservazione che accompagnata ad una moderna impaginazione dell'ambiente hanno fatto collocare le sue grandi composizioni agresti fra gli esiti più alti di tutta la pittura italiana dell'800.