BEMBO, Pietro. Prose di. m. Pietro Bembo nelle quali si ragiona della volgar lingua scritte al cardinale de Medici che poi e stato creato a Sommo Pontefice et detto papa Clemente Settimo divise in tre libri. (Impresse in Vinegia, per Giovan Tacuino, nel mese di settembre del 1525).
In folio (304 x 210 mm). xciiii [i.e. 95] [1] carte, ultima bianca. Recto della prima carta bianco, titolo al verso. Legatura coeva in marocchino rosso, piccola losanga dorata al centro dei piatti, riquadrata da cornici concentriche di filetti a secco e in oro, dorso a nervi decorato a secco, tagli dorati e goffrati. Dorso restaurato ed angoli abrasi, gora all’angolo superiore delle prime carte, galleria di tarlo al margine inferiore di alcuni fascicoli, macchia al margine inferiore di alcune carte finali, qualche marginalia coevo, ma nel complesso buona copia.
RARA EDITIO PRICEPS, in marocchino veneziano rosso coevo, con tutti gli attributi elencati da SBN: “a carta G6r, riga 22, è presente la correzione ms. dell’erroneo “altre” (per “arte”), disposta dall’autore e peculiarmente identificativa rispetto ad una contraffazione veneziana coeva; tra gli elementi identificativi: specchio di stampa 200x126 mm (contraffazione 200x121 mm); finale del colophon: “le stampino” (contraffazione: “la stampino”); filigrana: cappello ecclesiastico sormontato da una croce, nessuna contromarca d’angolo (contraffazione: appello ecclesiastico sormontato da un fiore e contromarca d'angolo “A”.” E’ questa l’editio princeps di un’opera fondamentale per l’evoluzione della lingua italiana. Essa conferì dignità letteraria al volgare, avvalorando come modelli il fiorentino di Boccaccio per i testi in prosa e quello di Petrarca per i testi in rima.
RARE EDITIO PRICEPS, in a contemporary Venetian red morocco binding, matching all the points listed by SBN (National Library Service).