Scuola italiana, inizio sec. XVII
SERIE DI 14 DIVINITA’ ENTRO NICCHIE
matita nera, mm 508x356
(14)
Italian school, beginning of 17th century
SERIER OF 14 GODS AND GODDESS
black chalk, mm 508x356
(14)
I quattordici disegni reinterpretano alcune delle incisioni della celebre Galleria Giustiniana, impresa editoriale realizzata a partire dal 1631 per volere del marchese Vincenzo Giustiniani desideroso di assicurare alla sua collezione di antichità memoria e fama imperitura. Le oltre 322 lastre sono state disegnate e incise da circa 35 autori differenti, tra cui Valesio, Mellan, Sandrart e Bloemaert, che tradussero gli originali scolpiti secondo il proprio linguaggio stilistico (cfr. I Giustiniani e l’antico, catalogo della mostra a cura di Giulia Fusconi, Roma 2001).
Sui fogli qui offerti, l’anonimo disegnatore, attivo con ogni probabilità tra la fine del Seicento e l’inizio del Settecento, quando il catalogo illustrato della collezione del Giustiniani era ormai diffusamente conosciuto, ha inserito le figure derivanti dagli esemplari scultorei all’interno di nicchie e al di sopra di piedistalli circolari sul quale è riportato il nome della divinità raffigurata, modificando in alcuni casi il modello incisorio. È il caso della sensuale Proserpina, desunta dal bulino di Cornelis Bloemaert (Galleria Giustiniana, I, 142) a sua volta ispiratosi alla statua di Musa conservata presso il palazzo del marchese Giustiani e oggi al Metropolitan di New York: il masso roccioso sul quale era seduta si trasforma nel nostro disegno in fiamme e nella sua mano sinistra è posto uno scettro per renderla a tutti gli effetti la divinità mitologica rapita da Plutone e portata nell’Averno.
Le nudità delle figure maschili sono state invece tutte censurate attraverso l’inserzione di rami fogliati.