VASO A “BOMBOLA”, PALERMO, BOTTEGA LAZZARO, 1600 CIRCA
in maiolica decorata in policromia con verde ramina, blu di cobalto molto sordo, rosso ferraccia, giallo antimonio, arancio cupo e bruno di manganese su smalto stannifero povero. Iscritto sul retro SPQR; alt. cm 34,8, diam. bocca cm 11,6, diam. piede cm 11,8
AN OVOID JAR, PALERMO, WORKSHOP OF LAZZARO, CIRCA 1600
Il vaso ha la caratteristica forma cosiddetta a bombola con orlo piano, labbro estroflesso e corto collo leggermente cilindrico appena estroflesso che scende su una spalla arrotondata e collegata alla pancia, che ha forma ovoidale e si stringe in un calice rastremato che termina in un piede con base a disco estroflesso.
La decorazione mostra sul fronte Santa Apollonia con la pinza, simbolo del martirio, in un medaglione circondato da una cornice baccellata, costituita da due volute combacianti. Il resto della superficie è ornato da un motivo a trofei a risparmio su fondo blu, con scudi, else di spade, faretre e strumenti musicali disegnati in grigio chiaro e colorati con ampie pennellate acquarellate di giallo; tra gli elementi spicca proprio sul fronte del piede un’insegna ferina. Un sottile tralcio continuo di foglie arricciate d’acanto su fondo arancio corre sulla spalla e sul calice.
Un riscontro molto prossimo ci deriva dalla boccia della collezione del Museo Medievale di Bologna (C. Ravanelli Guidotti, Ceramiche occidentali del Museo Civico Medievale di Bologna, Bologna 1985, pp. 251-252 n. 215) decorata con una santa stilisticamente simile alla nostra e una marcata somiglianza nella realizzazione dei decori. Un altro confronto in riferimento soprattutto alla modalità stilistica del decoro a trionfi, ci deriva da un vaso globulare del Petit Palais a Parigi, con raffigurazione di San Francesco da Paola (F. Barbe, C. Ravanelli Guidotti, Forme e “diverse pitture” della maiolica italiana. La collezione delle maioliche del Petit Palais, Parigi 2006, pp. 133-134 n. 60).
Anche per quest’opera l’influenza faentina è ancora marcata.