Antonio Joli
(Modena 1700–Napoli 1777)
VEDUTA DI CAMPO VACCINO
olio su tela, cm 91,5x113
A VIEW OF CAMPO VACCINO
oil on canvas, cm 91,5x113
Provenienza
Londra, Christie’s, 13 dicembre 1985, lot 27; Londra, Christie’s, 11 aprile 1990 lot 7; Londra, Christie’s, 11 dicembre 1991, lot 14; collezione privata
Bibliografia
L. Salerno, I pittori di vedute in Italia (1580-1830), Roma 1991, p. 249; R. Middione, Antonio joli, Soncino 1995, p. 74, tavola. 15; M. Manzelli, Antonio. Joli. Opera pittorica, Venezia 2000, p 94, R. 26; R. Toledano, Antonio Joli. Modena 1700 – 1777 Napoli, Torino 2006, R. II. 1 (con ulteriore bibliografia).
Uno dei soggetti più popolari dipinti dall’artista modenese per i viaggiatori del Grand Tour che costituivano il nucleo della sua clientela, la veduta di Campovaccino – come allora veniva chiamato il Foro romano – fu ripetuta da Joli in numerose versioni e in formati diversi, con varianti che si riferiscono al taglio dell’inquadratura e alle scene a piccole figure che ne animano lo spazio: una prassi istituita da Gaspare Vanvitelli che nell’ultimo ventennio del Seicento per primo aveva elaborato principi e metodi di lavoro del vedutismo, fissandone gran parte dei soggetti e delle inquadrature ad uso di collezionisti romani e viaggiatori stranieri.
La veduta qui offerta, verosimilmente eseguita con l’aiuto della bottega sulla base di un disegno preparatorio non rintracciato, si distingue dalle altre versioni note dello stesso soggetto per un taglio più ravvicinato che esclude dal campo visivo l’arco di Settimio Severo, in primo piano a sinistra nella maggior parte delle altre versioni note.