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Mario Nuzzi, detto Mario de' Fiori

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Mario Nuzzi, detto Mario de' Fiori

(Roma 1603–1673)

COMPOSIZIONE FLOREALE ENTRO VASO SBALZATO

olio su tela, cm 85x60,5

 

STILL LIFE WITH FLOWERS IN AN EMBOSSED VASE

oil on canvas, cm 85x60,5

 

Questa sontuosa composizione di fiori, imponente anche nelle dimensioni, può confrontarsi anche nella presentazione su un fondo bruno su cui spiccano le corolle policrome con la serie di tele già nella collezione Mansi a Lucca, documentate in un inventario del 1682 che censisce otto vasi di fiori di grandi dimensioni ed altri più piccoli, tutti di mano dell’artista romano. Da tempo divisa per coppie di tele, la serie è stata in parte ricostruita da Ulisse e Gianluca Bocchi (Pittori di natura morta a Roma. Artisti Italiani 1630-1750, Casalmaggiore 2005, pp. 107-116, figg. MN 43-50).

Sebbene accostabile in maniera più specifica ad alcuni numeri di quella raccolta (vedi MN 45 e 48) il nostro dipinto ne differisce per il punto di vista, rialzato rispetto al piano della composizione, e per il vaso istoriato con motivi totalmente diversi da quelli che ispirano la serie lucchese, sebbene tratti anch’essi dal repertorio classico.

Sotto questo profilo, i confronti più pertinenti rimandano a un dipinto non ancora rintracciato ma ben documentato grazie all’incisione di Jacobus Coelemans (Anversa 1670 – Aix-en-Provence 1735) che lo riprodusse quando si trovava nella prestigiosa collezione Boyer d’Aiguilles ad Aix-en-Provence, ricca di numerose nature morte romane tra cui quelle che costituirono l’avvio per una ricostruzione del cosiddetto Maltese.

Pubblicata una prima volta da Luigi Salerno (Nuovi studi su la natura morta italiana, Roma 1989, p. 75, fig. 64) l’incisione è stata nuovamente illustrata da Ulisse e Gianluca Bocchi (2005, cit., p. 69, MN 1) come il più antico documento visivo dell’opera di Mario dei Fiori. Identico al nostro nel punto di vista, il sontuoso bouquet riprodotto da Coelemans è presentato in un vaso baccellato nella parte inferiore e ornato da un motivo figurato quasi identico al nostro. Anche in quel dipinto, infine, prevalgono i fiori di garofano dai petali scomposti.