Giuseppe De Nittis
(Barletta 1846 - Saint-Germain-en-Laye 1884)
POSTEGGIO CARROZZE o LA CARROZZA CHIUSA
olio su tavoletta, cm 9x18
firmato e datato "76" in basso a destra
retro: cartiglio della Raccolta Chierichetti di Milano col titolo "Posteggio carrozze", cartiglio della XI Esposizione di Venezia del 1914 con n. 1039
THE CARRIAGE STAND or THE CLOSED CARRIAGE
oil on panel, cm 9x18
signed and dated "76" lower right
on the reverse: label of the Raccolta Chierichetti in Milan with the title "Posteggio carrozze", label of the XI Esposizione of Venice, 1914, with n. 1039
Provenienza
Raccolta Carlo Chiarandà, Napoli
Raccolta Giuseppe Chierichetti, Milano
Collezione privata
Bibliografia
V. Pica, Giuseppe De Nittis. L'uomo e l'artista, Milano 1914, p. 48
E. Piceni, De Nittis, Milano 1955, p. 177
M. Pittaluga, E. Piceni, De Nittis. Catalogo generale dell'opera. I, Milano 1963, n. 311
P. Dini, G.L. Marini, De Nittis. La vita, i documenti, le opere dipinte. II, Torino 1990, p. 403, n. 671
Questa deliziosa tavoletta è databile al periodo parigino del maestro di Barletta, che si recò la prima volta nella Ville Lumière nel 1867, per tornarvi stabilmente nel giugno del 1868; fatta eccezione per un lungo soggiorno in Italia, dalla fine del 1870 all’inizio del 1873, Parigi rimase la casa dell'artista fino alla sua morte nel 1884.
Come i suoi colleghi impressionisti, De Nittis prediligeva lavorare dal vero, en plein air, una pratica tuttavia ostacolata da un editto emanato dall'amministrazione parigina che proibiva a quel tempo ai pittori di fermarsi nelle piazze a dipingere. Per aggirare questo impedimento, l'artista aveva trasferito il suo atelier all'interno di una carrozza presa a noleggio e che veniva posteggiata per ore nel punto desiderato. Da questo espediente derivano i tagli audaci e le prospettive mobili che rendono i suoi quadri così moderni. Questa sua trovata è alla base, come racconta lo studioso Giovanni Lamacchia, di numerosi aneddoti che lo videro protagonista. Una volta ad esempio un cocchiere insospettito dalla condotta del pittore chiamò un gendarme, credendolo una spia. Un altro, credendo che l'artista stesse in realtà attendendo una donna, data la lunga attesa tentò di convincerlo a rassegnarsi all’idea che l’appuntamento amoroso non avrebbe avuto luogo. Un terzo cocchiere, affacciatosi nella carrozza e vedendolo intento a dipingere, si raccomandò bruscamente di rivoltare almeno i cuscini mentre maneggiava colori e pennelli per creare le sue 'porcherie'!
Tra opere analoghe per formato e soggetto ricordiamo il dipinto Passeggiata in carrozza, della Pinacoteca Giuseppe De Nittis di Barletta.