LANCIA APPIA 2a SERIE (1957)
TELAIO N. C10S*16536
MOTORE: 4 CILINDRI A V STRETTO
CILINDRATA: 1089 CM3
POTENZA: 48 cv
CARROZZERIA: BERLINA
CAMBIO: MANUALE
GUIDA: SINISTRA
LA PICCOLA BERLINA DI LUSSO
Vincenzo Lancia fu buon pilota per la Fiat e nel 1906 diede vita alla Casa automobilistica che porta il suo nome.
Pur non essendo un ingegnere, seppe creare una serie di vetture tra le più innovative del loro tempo: tra tutte spicca la Lambda che, nel 1923, fu la prima automobile con struttura portante, freni idraulici e sospensioni anteriori indipendenti.
La Lambda fu seguita da vari modelli che, pur adottando le soluzioni tecniche d’avanguardia, avevano spesso un aspetto ancora molto legato alla tradizione. L’ultimo fu l’Aprilia, una piccola ma spaziosa berlina dalla carrozzeria e meccanica rivoluzionarie, che uscì nel 1937 pochi mesi dopo la scomparsa di Lancia.
A Vincenzo successe il figlio Gianni, ed alla Aprilia la Aurelia. Fedele alla cifra tecnica della Casa torinese, Gianni Lancia aveva assunto il più importante tecnico automobilistico del tempo, Vittorio Jano: l’uomo che aveva creato le meravigliose Alfa Romeo che dalla fine degli anni ’20 ai primi ’50 rappresentarono il non plus ultra dell’automobile.
Torinese come i Lancia, Jano si adattò perfettamente allo spirito della Casa, e contribuì a dare vita al fecondo periodo di grande sviluppo che la Casa ebbe nel dopoguerra. In pochissimi anni, e con pochi mezzi, la Lancia creò un capolavoro stradale, l’Aurelia, e una serie di vetture da corsa che culminarono con la Formula Uno.
Come l’Ardea rappresentava la versione miniaturizzata dell’Aprilia, così l’Appia fu la sorella minore dell’Aurelia, e portò avanti per molti anni la linea di prodotto entry level (come cilindrata, ma non come qualità) che poi sarebbe proseguita con la Fulvia.
Anche l’Appia rappresentava una versione stilisticamente molto simile alla berlina di riferimento, con dimensioni ridotte e uno schema tecnico semplificato.
Presentata nel 1953, e prodotta in 20,000 esemplari, la Appia fu aggiornata con la seconda serie nel 1956. Ne furono fabbricati 22,400 esemplari.
Come tutte le Lancia viste fino ad allora, la Appia era costruita con grandissima cura nello storico stabilimento di Borgo San Paolo a Torino. Dotata di un piccolo motore 1100, le sue qualità stradali le permettevano però una guida brillante.
Era molto spaziosa, pur essendo di piccole dimensioni, e accessibile, grazie alle grandi porte ‘ad armadio’ e l’assenza del montante centrale.
La Seconda serie si distingueva esternamente per la coda più moderna e spaziosa e per la tipica griglia a scudetto che aveva caratterizzato tutte le Lancia. La successiva Terza serie sarebbe passata alla griglia orizzontale di nuovo disegno inaugurata nel 1957 con la Flaminia.
La Appia offerta oggi è un bellissimo esemplare della Seconda Serie in condizioni eccezionali di conservazione. La meccanica è stata controllata e funziona impeccabilmente.
La vettura è in ottime condizioni meccaniche, ma per sicurezza consigliamo all’acquirente di sottoporla a un controllo e di sostituire i fluidi, i filtri e particolari deperibili.